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Investigazioni sulla guerra informatica: approccio della NATO agli attacchi informatici offensivi

Comunicato di avvio: Questo pezzo fa parte dell'input dell'Istituto Cyber dell'Esercito alla serie intitolata "Concorrere e vincere: formulare una strategia competitiva per il 21 secolo". La serie ha l'obiettivo di fornire preziose intuizioni su una vasta gamma di argomenti legati alla...

Inchiesta: Attacchi cyber con intenti Malevoli e Approccio Strategico della NATO
Inchiesta: Attacchi cyber con intenti Malevoli e Approccio Strategico della NATO

Investigazioni sulla guerra informatica: approccio della NATO agli attacchi informatici offensivi

Nel panorama geopolitico attuale, la sfida strategica che NATO affronta nel contrastare la minaccia cyber rappresentata dalla Russia e da altri attori è più evidente che mai. Nonostante l'Ucraina non sia un membro della NATO, la crisi in corso sul suo confine con la Russia evidenzia l'importanza di una strategia di deterrenza cyber robusta.

L'imposizione di costi è un aspetto cruciale di qualsiasi strategia di deterrenza e la NATO sta ora esplorando l'integrazione delle operazioni cibernetiche offensive come componente della sua postura di deterrenza cyber. Tuttavia, questo passo non è privo di sfide. Uno dei maggiori ostacoli è la mancanza di consenso tra i alleati della NATO sull'applicazione appropriata del potere cyber offensivo, especially below the level of armed conflict.

Un'altra sfida risiede nella mancanza di accordo tra i membri della NATO sui protocolli e processi per azioni di partner nelle reti alleate. Gli alleati stretti potrebbero essere riluttanti a condividere informazioni sensibili per varie ragioni, come l'avversione a condividere informazioni ottenute dalla raccolta di intelligence signals o i timori che informazioni sensibili possano essere esposte.

La zona grigia, appena sotto la soglia del conflitto armato, è dove la NATO affronta le sue minacce cibernetiche più significative. Storicamente, la politica cibernetica della NATO si è concentrata sulle operazioni cibernetiche in un contesto di guerra, a discapito della considerazione delle operazioni cibernetiche sotto il livello della guerra. Questo divario sta ora essere affrontato, con la NATO che inizia a prendere più seriamente in considerazione le operazioni cibernetiche offensive.

La creazione del Centro Operazioni Cibernetiche è un testimone di questo cambiamento. Questo centro coordina le richieste degli stati membri per fornire effetti cibernetici offensivi quando necessario. Tuttavia, le operazioni cibernetiche offensive per la NATO presentano sfide reali di interoperabilità, in particolare riguardo alla condivisione di intelligence.

C'è disaccordo tra i membri della NATO su come definire la sovranità nel cyberspazio o quando un'operazione cibernetica offensiva raggiungerebbe il livello di un attacco armato. Condurre operazioni cibernetiche offensive spesso richiede di muoversi attraverso o operare su reti controllate da un alleato o dagli alleati, aggiungendo un altro strato di complessità alla questione.

I decisori politici temono che la Russia possa invadere l'Ucraina e prendere ulteriori territori con la forza, similmente all'anneessione della Crimea nel 2014. La minaccia principale per gli alleati della NATO nel dominio cyber non proviene da attacchi cibernetici decisivi di alto livello, ma dalle tattiche della zona grigia progettate per avere un effetto corrosivo senza raggiungere il livello della guerra.

several NATO states, including Germany, have established official offensive cyber units aimed at conducting cyber espionage and cyber defence against potential adversaries. Germany's Cyber and Information Domain Service (Cyber- und Informationsraum) holds a leading multinational role within NATO's cyber defence cooperation and offensive capabilities.

However, adjudicating intelligence requirements among allies and deconflicting intelligence and military priorities is no easy task. There is a risk that moving toward a more offensive posture in cyberspace will increase the likelihood of escalation.

NATO took nearly a decade after Russia's 2007 cyberattack against Estonia to begin to seriously address the issue of offensive cyber operations. The ongoing crisis with Russia on Ukraine's border serves as a stark reminder that NATO needs to figure out a way forward fast to address the risks posed by Russia in the cyber domain.

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