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Impatto dell'imaging avanzato sulla guarigione dei pazienti colpiti da ictus

I metodi di selezione dell'immagine per i pazienti di Intervento Vascolare d'urgenza (IVU), sia convenzionali che innovativi, non hanno prodotto miglioramenti significativi nei risultati clinici a 90 giorni.

Esaminando l'impatto dell'imaging sofisticato sui tassi di recupero dei pazienti ictus
Esaminando l'impatto dell'imaging sofisticato sui tassi di recupero dei pazienti ictus

Impatto dell'imaging avanzato sulla guarigione dei pazienti colpiti da ictus

In uno studio recente pubblicato sulla rivista European Stroke Journal, la dottoressa Kristin M. Boulouis e il suo team hanno confrontato l'efficacia di moderne tecniche di neuroimmagine avanzate come la TC perfusione (CTP) e la risonanza magnetica (MRI), con la TC senza contrasto e l'angiografia TC, nella selezione dei pazienti per la trombectomia endovascolare (EVT) durante la triage dell'ictus acuto. Lo studio si è concentrato sui pazienti con occlusionazione dell'arteria basilare (OAB).

Lo studio ha incluso 268 pazienti colpiti da ictus, dei quali 150 sono stati indicati per l'EVT basilarica mediante imaging convenzionale, 86 mediante TC perfusione e 32 mediante MRI. Lo studio aveva l'obiettivo di affrontare il dibattito in corso sull'uso ottimale delle moderne tecniche di imaging nell'ictus acuto per selezionare i pazienti per la terapia di reperfusione.

In modo interessante, i ricercatori hanno scoperto che i pazienti selezionati mediante imaging avanzato erano significativamente più anziani di quelli selezionati mediante imaging convenzionale (età media, 71 vs. 64). Tuttavia, un'analisi di sottogruppo ha mostrato che la modalità di imaging utilizzata per la selezione dei pazienti non ha portato a differenze nei risultati dei pazienti trattati in finestre temporali precoci o tardive.

Il team ha concluso che il metodo di selezione mediante imaging non ha avuto un impatto significativo sui risultati clinici a 90 giorni o sulle percentuali di emorragia intracranica sintomatica. I risultati suggeriscono che l'imaging convenzionale di prima linea potrebbe funzionare altrettanto bene rispetto all'imaging avanzato, ma non si può escludere un vantaggio clinico dell'imaging avanzato di seconda linea per questi pazienti.

Gli autori hanno notato che alcuni pazienti selezionati per l'EVT-OAB possono aver subito un imaging convenzionale di prima linea che ha rivelato risultati preoccupanti o incerti. Hanno sottolineato che non è chiaro se la selezione di questi pazienti mediante imaging avanzato conferisca un vantaggio rispetto all'imaging convenzionale.

Lo studio, che confronta l'imaging convenzionale con l'imaging avanzato per la selezione dei pazienti per la trombectomia endovascolare, è un contributo prezioso alla discussione in corso sul ruolo dell'imaging avanzato nel trattamento dell'ictus. I ricercatori non hanno segnalato differenze statisticamente significative nei risultati funzionali a 90 giorni, nell'ambulazione indipendente, nello stato di immobilità a letto o nella morte, o nell'emorragia intracranica sintomatica tra i gruppi.

Gli autori spiegano che i dati aggregati dagli studi clinici dimostrano benefici complessivi per i pazienti che sottopongono a EVT per l'OAB. Evidenziano la necessità di futuri studi prospettici per indagare il ruolo delle moderne tecniche di imaging per l'OAB durante la triage acuta,

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