Impatto delle pandemie sul benessere psicologico dei lavoratori sanitari in prima linea
Un teamo di ricercatori dell'Università di East Anglia (UEA) e del University College London ha pubblicato uno studio sul Journal of European Psychotraumatology, gettando luce sull'impatto sulla salute mentale dei precedenti pandemici sugli operatori sanitari. Lo studio, intitolato "La prevalenza di disturbi mentali comuni e legati allo stress negli operatori sanitari basati in ospedali colpiti da pandemie: una revisione sistematica rapida e un'analisi dei dati", è stato pubblicato l'16 ottobre 2020.
Durante la fase acuta di precedenti epidemie, come la SARS e la MERS, più di un terzo (34,1%) degli operatori sanitari ha manifestato sintomi come ansia o depressione. Lo studio ha inoltre rilevato che durante questo periodo, il 23,4% degli operatori sanitari ha manifestato sintomi di PTSD.
La pandemia di Covid-19 ha sottoposto gli operatori sanitari a una notevole pressione, con minacce alla loro salute fisica a causa dell'infezione e carenza di attrezzature di protezione individuale. Secondo lo studio, dopo 6 mesi, la percentuale di operatori sanitari che hanno manifestato ansia o depressione è scesa al 17,9%. Tuttavia, dopo 12 mesi o più, la percentuale è aumentata nuovamente al 29,3%. In modo particolare, il 11,9% degli operatori sanitari ha ancora manifestato sintomi di PTSD dopo un anno.
Lo studio suggerisce che i manager degli ospedali potrebbero dover fornire risorse aggiuntive per supportare il personale sanitario durante la pandemia. I ricercatori sperano che il loro lavoro possa aiutare a evidenziare l'impatto potenziale della pandemia di Covid-19 sulla salute mentale dei medici e degli infermieri in tutto il mondo.
Il team, che includeva tirocinanti della Norwich Medical School dell'UEA, ha condotto lo studio per capire meglio l'impatto sulla salute mentale delle pandemie sugli operatori sanitari. L'Università di East Anglia è un membro di spicco del Norwich Research Park, uno dei più grandi concentrati di ricercatori in Europa nei campi dell'ambiente, della salute e della scienza delle piante.
Mentre lo studio ha trovato alcune prove che i sintomi di salute mentale possono migliorare nel tempo, i risultati devono essere interpretati con cautela a causa delle differenze metodologiche tra gli studi. Lo studio non ha rilevato differenze significative tra medici e infermieri che manifestano PTSD o altri disturbi psichiatrici, ma i dati erano limitati e sono necessarie ulteriori ricerche.
I media hanno riportato che gli operatori sanitari che trattano i pazienti di coronavirus dovranno affrontare un "tsunami" di problemi di salute mentale a causa del loro lavoro. Lo studio conferma queste preoccupazioni, sottolineando la necessità di ulteriori ricerche sull'impatto delle pandemie sulla salute mentale del personale sanitario, in particolare riguardo al Covid-19 e agli effetti a lungo termine.
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