Il significativo progresso di IBM nella tecnologia di archiviazione riafferma la capacità duratura del nastro magnetico, dimostrato ancora una volta dopo 63 anni.
In una svolta storica, i ricercatori IBM, in collaborazione con la FUJIFILM Corporation del Giappone, hanno raggiunto una densità di registrazione areale di 123 miliardi di bit di dati non compressi per pollice quadrato su nastri magnetici a particelle a basso costo. Si tratta del quarto successo in meno di un decennio per le due aziende che lavorano insieme per stabilire un record.
Questo traguardo rappresenta un significativo passo avanti nella tecnologia di archiviazione dei dati. È equivalente a una cartuccia per nastro da 220 terabyte che potrebbe stare nel palmo della tua mano, con un miglioramento dell'88% rispetto a una cartuccia LTO6, il prodotto magnetico a nastro più recente dello standard industriale.
I ricercatori IBM hanno sviluppato diverse nuove tecnologie per raggiungere questa alta densità areale. Tra queste, tecnologie di controllo di servocomando avanzate, tecnologia di testina di scrittura migliorata e algoritmi di elaborazione del segnale. La tecnologia di testina di scrittura migliorata consente l'uso di particelle di ferrite di bario (BaFe) molto più fini, migliorando la precisione delle testine di lettura-scrittura. Per migliorare l'accuratezza della lettura dei minuscoli bit magnetici, i ricercatori IBM hanno sviluppato nuovi metodi di rilevamento avanzati.
La collaborazione tra IBM e FUJIFILM ha portato a numerosi miglioramenti tecnologici nel corso degli anni. Dal 2002, le due aziende lavorano insieme per ottimizzare il nastro magnetico a doppio strato basato su particelle di ferrite di bario (BaFe).
I ricercatori di IBM stanno ora esplorando l'integrazione della tecnologia del nastro con i sistemi di archiviazione degli oggetti del cloud come OpenStack Swift. Questa integrazione consentirebbe l'archiviazione degli oggetti su nastro e la migrazione fluida dei dati freddi a un livello di archiviazione basato sul cloud a basso costo e altamente durevole.
Attualmente, secondo l'azienda di analisi IT Coughlin Associates, più di 500 esabyte di dati risiedono nei sistemi di archiviazione su nastro. L'ETH Zurigo, un'istituzione di fama mondiale con sede in Svizzera, è uno di questi istituti che utilizza la tecnologia del nastro IBM per i servizi di backup e ripristino dei dati centrali. La velocità media di trasferimento dei dati su nastro è aumentata notevolmente negli anni, raggiungendo circa 60 terabyte al giorno, e la libreria dei nastri dell'ETH Zurigo ha raggiunto più di 5,5 petabyte.
Guardando indietro, il primo prodotto a nastro commerciale di IBM, l'unità 726 a nastro magnetico, è stato annunciato più di 60 anni fa. Utilizzava bobine di nastro largo mezzo pollice, ciascuna con una capacità di circa 2 megabyte. Oggi, il traguardo raggiunto rappresenta un potenziale aumento della capacità di 110.000.000 volte rispetto al primo prodotto a nastro di IBM.
Con questo ultimo traguardo, IBM continua a spingere i limiti di ciò che è possibile nel campo dell'archiviazione dei dati, offrendo un futuro promettente per l'archiviazione efficiente e a basso costo di enormi quantità di dati.
Leggi anche:
- Lo status del paese rimane incerto, poiché la Commissione non dispone di dettagli sull'attuale stato.
- I medici sostengono la collaborazione tra i paesi per affrontare i problemi sanitari
- La meravigliosa espansione della nebbia polverosa sconcerta gli astronomi vicino alle stelle supergiganti
- Lezioni dall'archivio di Sony Pictures WikiLeaks sul tema della sicurezza delle password