Il restauro del classico film "Do Bigha Zamin" di Bimal Roy sarà intrapreso a Venezia, come spiegato dal conservazionista Shivendra Singh Dungarpur.
Il classico film indiano "Do Bigha Zamin" è in programma per la prima mondiale alla sezione Classics del Festival del Cinema di Venezia. Questo capolavoro senza tempo, diretto da Bimal Roy, verrà presentato come un artifact storico e uno specchio contemporaneo, riflettendo verità universali sull'umanità.
"Do Bigha Zamin" è stato ispirato da "Ladri di biciclette" di Vittorio De Sica e condivide un legame con il movimento neorealista italiano e il cinema sociale indiano. Il film evidenzia la sorte dei marginalizzati, le questioni del lavoro migratorio e la divisione tra città e campagna, temi ancora rilevanti oggi.
Il restauro di "Do Bigha Zamin" è stato completato in collaborazione con Criterion Collection e Janus Films. È stata trovata una copia completa in 35mm del 1954-1955 presso il British Film Institute. Tuttavia, il negativo della camera originale del film non era completo e non era in ottime condizioni, rendendo il processo di restauro particolarmente impegnativo.
La restaurazione audio è stata particolarmente impegnativa a causa di parti mancanti e disturbi. Nonostante queste difficoltà, la Film Heritage Foundation, un'organizzazione non profit con sede a Mumbai dedicata alla conservazione e al restauro del cinema, ha erfolgreich restaurato il film. La collaborazione con Criterion Collection e Janus Films garantisce la sua distribuzione internazionale.
La Film Heritage Foundation, fondata nel 2014, ha una collezione in crescita di 700 film e 200.000 pezzi di memorabilia cinematografica. La sua missione include la conservazione del cinema indiano in pericolo in diverse lingue e regioni. Altri film restaurati dalla Fondazione includono "Maya Miriga" (1984), "Ishanou" (1990) e "Manthan" (1976).
"Do Bigha Zamin" verrà presentato al Festival del Cinema di Venezia dalla famiglia Roy e dalla Film Heritage Foundation. Tra i membri della famiglia del regista Bimal Roy che presenteranno il restauro di "Do Bigha Zamin" al Festival del Cinema di Venezia 2023 ci sarà sua nipote, Rekha Roy.
"Do Bigha Zamin" ha vinto il Prix International a Cannes nel 1954 e è stato girato all'aperto, segnando una rottura con le tradizioni cinematografiche indiane dell'epoca. Al suo nucleo, sia i film neorealisti che il realismo sociale nel cinema indiano condividono una visione umana e compassionevole dell'umanità e delle sue fragilità.
Il film di Bimal Roy rappresenta il potere del cinema di durare per generazioni. Il "Do Bigha Zamin" restaurato non è solo un relitto storico, ma un commento rilevante sulla società, che ci ricorda le lotte e la resilienza dei marginalizzati. Il lavoro della Film Heritage Foundation nella conservazione e nel restauro di "Do Bigha Zamin" è un testimonianza del loro impegno per la conservazione del cinema indiano e della sua ricca storia.
Oltre a "Do Bigha Zamin", la Film Heritage Foundation ha in programma una serie di restauri, tra cui "Amma Ariyan" (1986), "In Which Annie Gives It Those Ones" (1989), "Samskara" (1970) e "Pakeezah" (1972). Questi restauri garantiranno che questi film classici continuino ad ispirare e risuonare con il pubblico per le generazioni future.
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