Il bombardamento dell'ospedale Nasser di Gaza ha causato la morte di 15 persone, tra cui 4 giornalisti, come confermato dalle autorità sanitarie della regione.
In un tragici sviluppi, il quarto piano dell'ospedale principale della Striscia di Gaza, l'ospedale Nasser di Deir al-Balah, è stato colpito da un attacco aereo israeliano il lunedì. L'ospedale, un hub cruciale per i servizi sanitari della regione, è stato gravemente colpito dall'attacco.
Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno confermato l'attacco e hanno espresso rammarico per qualsiasi danno a individui non coinvolti, dichiarando che avrebbero condotto un'indagine iniziale il prima possibile. Tuttavia, Israele contesta le cifre fornite dal ministero della salute di Hamas, che riferisce che almeno otto persone sono state uccise nell'attacco aereo, tra cui diversi giornalisti.
Il ministero non distingue tra combattenti e civili, ma afferma che circa la metà di coloro che sono stati uccisi sono donne e bambini. Tra le vittime c'erano Hossam al-Masri, un freelance contributor per Reuters, e Mohammed Salama, che lavorava per Al Jazeera. La giornalista Maryam Abu Daqqa, che aveva collaborato con l'Associated Press sin dall'inizio della guerra di Gaza, era anche tra le vittime.
L'attacco a doppio tap, in cui un missile ha colpito per primo, seguito da un altro quando sono arrivate le squadre di soccorso, ha causato la morte di altri quattro giornalisti: Moaz Abu Taha, un altro giornalista freelance, e tre individui non identificati. Almeno un altro giornalista è rimasto ferito nell'attacco, identificato come Haithem Omar, che lavora per Reuters.
L'ONU e gli esperti indipendenti considerano le cifre del ministero come le informazioni più attendibili sui caduti in guerra, poiché è difficile verificarle in modo indipendente poiché Israele non consente ai giornalisti stranieri di entrare a Gaza. Israele è stato sottoposto a una crescente pressione per il numero di giornalisti uccisi nelle sue operazioni militari a Gaza.
Solo tre settimane prima della sua morte, Anas al-Sharif, un giornalista di Al Jazeera che è stato anche ucciso nel conflitto, aveva fatto appello al Comitato per la Protezione dei Giornalisti per timore di essere assassinato. L'esercito israeliano ha preso di mira e ucciso al-Sharif l'11 agosto, sostenendo che fosse il capo di una cellula terrorist
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