I rifiuti agricoli usati potrebbero generare bio-olio per riempire pozzi di petrolio abbandonati negli Stati Uniti, mantenendo intrappolato il carbonio per diversi decenni.
In una sviluppo entusiasmante, Charm Industrial, un'azienda con sede in California, ha commissionato uno studio indipendente dell'Università Statale dell'Iowa per validare il potenziale tecnologico per la sequestrazione del carbonio e la fattibilità economica su scala. Lo studio, guidato dal Dr. Mark Mba-Wright dell'Università Statale dell'Iowa, presenta un nuovo approccio promettente che combina la sequestrazione del carbonio e il sigillamento dei pozzi petroliferi abbandonati utilizzando l'olio bio ottenuto dai rifiuti vegetali.
Lo studio rivela che l'olio bio, prodotto attraverso la pirolisi rapida dei substrati come le canne di mais e i detriti forestali, può essere utilizzato per sequestrare l'anidride carbonica. Questo processo comporta la conversione dei rifiuti vegetali in olio bio in un'ambiente privo di ossigeno a temperature elevate (oltre 538°C). Il costo della rimozione del carbonio varia a seconda del substrato, con i materiali a base di legno che risultano i più economici.
Ogni unità mobile di pirolisi rapida elabora circa 10 tonnellate di substrato al giorno e richiede $1,3 milioni per la costruzione. L'olio bio prodotto può essere venduto a partire da $175 per tonnellata, con i materiali a base di legno che risultano i più economici a un costo stimato di $100 per tonnellata. Inoltre, l'olio bio può essere utilizzato per sigillare in modo sicuro i pozzi petroliferi abbandonati.
Peter Reinhardt, CEO e co-fondatore di Charm Industrial, ha dichiarato che il sistema dell'olio bio potrebbe essere un forte concorrente per la cattura diretta dell'anidride carbonica. La ricerca conferma questo, suggerendo che una rete di 200 impianti mobili di produzione di olio bio,deployati vicino alle fonti di biomassa come i campi del Midwest e le foreste occidentali degli Stati Uniti, potrebbe essere un metodo economico e decentralizzato per la rimozione del carbonio.
Lo studio si propone di affrontare il problema dei pozzi petroliferi e gas abbandonati, stimati tra i 300.000 e gli 800.000 pozzi orfani non documentati negli Stati Uniti. Il costo della sequestrazione del carbonio utilizzando l'olio bio è previsto in diminuzione in futuro, rendendo questa soluzione ancora più allettante.
I risultati di questo studio sono stati pubblicati sulla rivista Energy Conversion and Management, contribuendo al crescente corpus di prove che sostiene il potenziale dell'olio bio per la sequestrazione del carbonio e il sigillamento dei pozzi petroliferi abbandonati. Wintershall Dea, un'azienda che ha finanziato lo studio, è ottimista sulle possibilità che questa innovazione porta per un futuro più sostenibile.