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I ricercatori hanno rianimato un genere oscuro di alghe marine che si trovano nelle creature marine.

Ripristinate il genere Philozoon mediante l'applicazione di tecnologie contemporanee per esaminare da vicino due specie algali studiate dal biologo Patrick Geddes nella meta'-fine del XIX secolo, oltre a sei specie aggiuntive correlate ad esse.

I ricercatori riesumano specie obscure di alghe marine ospitate negli animali marini.
I ricercatori riesumano specie obscure di alghe marine ospitate negli animali marini.

I ricercatori hanno rianimato un genere oscuro di alghe marine che si trovano nelle creature marine.

In un importante sviluppo, un team internazionale di ricercatori ha riesumato il genere Philozoon, a lungo dimenticato, e ha studiato le enigmatiche "cellule gialle" presenti in alcuni animali marini. Questo studio, pubblicato nell'edizione di giugno 2021 della European Journal of Phycology, fornisce una caratterizzazione completa di otto specie di alghe che formano queste relazioni simbiotiche.

Lo studio, guidato da Pilar Casado-Amezúa dell'Associazione HyT in Spagna, ha gettato nuova luce su questi organismi affascinanti. Campioni sono stati raccolti da località in tutto il mondo, tra cui l'Italia, dove Sir Patrick Geddes condusse la sua ricerca originale nel 1882. Geddes, un biologo dell'Università di Edimburgo, fu il primo scienziato a riconoscere l'importanza delle 'cellule gialle' e a descriverne la natura simbiotica univoca.

Le alghe esistono in animali dal Mar Mediterraneo a Nuova Zelanda a Cile, evidenziando la diffusione di queste simbioosi sulla Terra. Queste alghe simbiotiche sono essenziali per capire la biologia e l'evoluzione degli animali marini che dipendono da loro per la sopravvivenza, ma la loro capacità di adattarsi a una gamma di temperature potrebbe proteggere loro e gli animali con cui interagiscono da alcuni effetti del cambiamento climatico a breve termine.

Le "cellule gialle" sono state identificate come alghe fotosintetiche della famiglia Symbiodiniaceae. Il team ha utilizzato informazioni genetiche, caratteristiche fisiche, tratti ecologici e distribuzioni geografiche per definire la diversità presente nel genere Philozoon.

Gli autori dell'articolo di ricerca includono Yuki Baba, Hideaki Miyashita e Kiyotaka Kawachi, tra gli altri, provenienti da diverse istituzioni come l'Università di Southampton, l'Associazione Hombre y Territorio, la Stazione Zoologica Anton Dohrn, Penn State, l'Università di Tecnologia di Sydney, la Victoria University of Wellington, l'Università di Bologna, Ecotecnos S.A., l'Università Austral de Chile e il Centro Inter-Istituto di Ricerca sulla Biodiversità Marina, Risorse e Biotecnologie.

Il finanziamento per la ricerca è stato fornito dal National Science Foundation degli Stati Uniti, dall'Università di Southampton, dal programma dell'Associazione dei Laboratori di Biologia Marina, dal progetto ABBaCo, dal PO FEAMP Campania e dall'Australian Research Council.

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