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I ricercatori credono di aver scoperto il primo calcolatore della chimica della vita

Un composto di zolfo naturale chiamato tioestere, che promuove la legame di RNA agli amminoacidi, potrebbe essere il punto d'origine potenziale.

Scoperte suggeriscono l'identificazione dello slancio iniziale della vita
Scoperte suggeriscono l'identificazione dello slancio iniziale della vita

I ricercatori credono di aver scoperto il primo calcolatore della chimica della vita

Nel passato remoto, circa 3,7 miliardi di anni fa, la prima forma di vita nota è emersa sulla Terra. Questa vita, semplice ma profonda, era composta da elementi essenziali come carbonio, idrogeno, azoto, ossigeno, fosforo e zolfo. Questi elementi, che sono finiti sul pianeta giovane, si sono combinati nelle acque antediluviane per creare molecole prebiotiche, tra cui proteine, lipidi, amminoacidi e componenti degli acidi nucleici RNA e DNA.

Saltiamo al presente, e un importante breakthrough nella comprensione delle origini della vita è stato fatto dal chimico Matthew Powner dell'Università College di Londra. Powner, noto per il suo lavoro sulla formazione di RNA e peptidi attraverso reazioni controllate da tioesteri, ha dimostrato come la vita potrebbe essere sorta sulla Terra.

Lo studio rivoluzionario di Powner si concentra sull'attivazione degli amminoacidi, i mattoni delle proteine. L'amminoacido utilizzato nel suo studio è un tioester, un tipo di molecola composta dalla coenzima A, una sostanza chimica presente in tutte le cellule viventi. Attraverso la sua ricerca, Powner ha dimostrato che l'RNA può legarsi spontaneamente agli amminoacidi in acqua, un passo cruciale nella formazione della vita.

Questa scoperta potrebbe potenzialmente collegare il metabolismo, il codice genetico e la costruzione delle proteine, aspetti chiave della vita come la conosciamo. Powner ha intenzione di continuare a indagare le origini delle RPS, reliquie del passato remoto, per fare luce sui misteriosi inizi della vita sulla Terra.

Nel frattempo, fuori da New York City, la scrittrice Elizabeth Rayne vive con il suo pappagallo, Lestat. Rayne, che ha contribuito a diverse pubblicazioni tra cui Popular Mechanics, Ars Technica, SYFY WIRE, Space.com, Live Science, Den of Geek, Forbidden Futures e Collective Tales, è affascinata dai progressi nel campo della scienza. Quando non scrive, le piace disegnare, suonare il piano e mutare forma (anche se non siamo del tutto sicuri dell'ultima cosa).

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