I registi Olivia Colman, Javier Bardem e Tilda Swinton sono tra i 1.300 artisti che hanno pianificato un boicottaggio delle compagnie cinematografiche israeliane.
In un potente atto di solidarietà con il popolo di Gaza, oltre 1.300 filmmaker, tra cui Olivia Colman, Javier Bardem, Tilda Swinton e Dua Lipa, hanno firmato un impegno a boicottare le compagnie cinematografiche israeliane. Questo passo rappresenta l'ultima espressione di solidarietà con la popolazione di Gaza e una condanna del loro trattamento da parte di Israele.
L'impegno al boicottaggio, creato da Film Makers for Palestine, esorta l'industria cinematografica a rifiutare la complicità nell'oppressione dei palestinesi e a fare tutto il possibile per porre fine alla loro oppressione. L'iniziativa si ispira a Filmmakers United Against Apartheid, fondata da Martin Scorsese e Jonathan Demme nel 1987, che ha portato oltre 100 filmmaker di spicco a rifiutarsi di proiettare i loro film in apartheid Sud Africa.
Rebecca O'Brien, una producer vincitrice del Palme d'Or e del BAFTA, ha dichiarato che i festival, le emittenti televisive e le compagnie di produzione israeliane hanno svolto un ruolo nell'occultare e giustificare il sistema di apartheid di Israele e i suoi crimini di guerra. L'impegno afferma che queste compagnie sono coinvolte nel genocidio e nell'apartheid contro il popolo palestinese.
La guerra a Gaza è stata innescata dall'attacco di Hamas contro Israele, con il risultato di 1.200 morti e la cattura di circa 250 ostaggi. Attualmente, 48 ostaggi sono ancora trattenuti a Gaza, con 20 creduti ancora vivi.
Israele ha ripetutamente difeso le sue azioni a Gaza come un mezzo di autodifesa. Tuttavia, un portavoce del governo britannico ha energicamente opposto l'espansione militare di Israele a Gaza e ha invitato il governo israeliano a "porre fine alla sua offensiva e permettere l'accesso immediato all'aiuto umanitario". Il portavoce ha inoltre sospeso le licenze di esportazione per Israele lo scorso anno "per gli articoli utilizzati in operazioni militari a Gaza" e ha chiamato per un accordo di cessate il fuoco.
Più di 300 figure pubbliche, tra cui Benedict Cumberbatch, Annie Lennox e Gary Lineker, hanno firmato una lettera che esorta Sir Keir Starmer a "porre fine alla complicità britannica" a Gaza. La lettera, esclusivamente riportata da un sito web in maggio, chiama il governo ad agire e affrontare la situazione umanitaria a Gaza.
Il ministero degli Esteri israeliano ha negato le accuse, sostenendo che sono basate sulle menzogne di Hamas e su una ricerca scarsa. Tuttavia, l'impegno è un chiaro messaggio di celebrità che si esprimono contro la situazione umanitaria a Gaza e invitano l'industria cinematografica a rifiutare il silenzio, il razzismo e la deumanizzazione.
In giugno, altre celebrità hanno aggiunto i loro nomi alla lettera per spingere il governo ad agire dopo che hanno detto che non era cambiato nulla. L'impegno al boicottaggio rappresenta un passo significativo negli sforzi in corso per attirare l'attenzione sulla crisi a Gaza e per spingere i governi e le industrie ad agire.
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