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I principali inquinatori fissano obiettivi di temperatura di 1,5°C, ma molti non mettono in atto i piani d'azione necessari

Le grandi corporationi hanno intrapreso passi verso l'allineamento dei loro obiettivi climatici a lungo termine con la soglia di riscaldamento globale di 1,5 gradi Celsius, ma meno del 5% ha strategie concrete, secondo uno studio recente.

Un numero significativo di importanti contribuenti inquinanti ha stabilito obiettivi finalizzati a...
Un numero significativo di importanti contribuenti inquinanti ha stabilito obiettivi finalizzati a un limite di 1,5°C, ma una consistente maggioranza sembra mancare di pianificazioni azion

I principali inquinatori fissano obiettivi di temperatura di 1,5°C, ma molti non mettono in atto i piani d'azione necessari

Il Centro TPI della London School of Economics and Political Science ha pubblicato il suo ultimo rapporto, "Stato della Transizione", che valuta le prestazioni climatiche delle maggiori società pubbliche del mondo. La valutazione copre un vasto numero di società in diverse regioni, per un totale di circa 409 società e oltre 1.000 società quotate in borsa, valutate collettivamente circa 39 trilioni di dollari.

Il rapporto valuta queste società in base a 23 indicatori, che vanno dal "non consapevole" del cambiamento climatico (Livello 0) al "pianificazione della transizione" (Livello 5), un nuovo livello aggiunto alla valutazione. Tuttavia, la distribuzione geografica delle società valutate rimane sconosciuta.

Il rapporto rileva che il progresso fatto da queste società nell'allineare i loro obiettivi con il limite di riscaldamento globale di 1,5°C è limitato. In effetti, meno del 5% dei maggiori emettitori aziendali ha piani concreti in atto, secondo il rapporto. Si tratta di una figura preoccupante, poiché rappresenta un significativo divario nella lotta contro il cambiamento climatico.

Inoltre, il rapporto evidenzia che molte società mancano di obiettivi intermedi nelle loro strategie climatiche, rendendo difficile valutare il loro vero impegno rispetto agli obiettivi climatici. Il rapporto pone anche in dubbio la credibilità di questi impegni climatici a lungo termine delle società, suggerendo che spesso non forniscono una chiara quantificazione degli elementi chiave nelle loro strategie climatiche.

Il rapporto non fornisce dettagli sui settori o le industrie specifiche rappresentate da queste società. Tuttavia, menziona che quasi un terzo dei maggiori emettitori del mondo ha adottato strategie di transizione allineate con Parigi. Si tratta di quasi quattro volte tanto rispetto al 2021, segnalando un lieve miglioramento nell'azione climatica delle società.

Oltre a valutare le prestazioni del carbonio delle società, il rapporto valuta anche il progresso della qualità della gestione. Il rapporto non specifica il numero esatto di società valutate a ciascun livello (0-5).

Nonostante questi risultati, il rapporto non fornisce informazioni specifiche su quali società tra le 1.000 maggiori emettitrici del mondo abbiano introdotto un piano di transizione di Livello 5 secondo il nuovo rapporto. Ciò lascia molte domande senza risposta e resta da vedere come queste società continueranno ad affrontare il cambiamento climatico in futuro.

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