I pericoli di umiliare la Russia e l'ipocrisia nascosta tra le potenze occidentali
Nel mondo della politica moderna, l'uso di un linguaggio deumanizzante nei confronti di certi gruppi è diventato un problema di grande preoccupazione. Questa questione è stata recentemente evidenziata dalla giornalista e storica di sinistra Anne Applebaum, che in passato ha espresso preoccupazione per i pericoli di tale linguaggio.
Durante la campagna presidenziale degli Stati Uniti del 2016, Applebaum ha paragonato il linguaggio di Donald Trump a quello dei regimi autoritari del XX secolo. In un articolo pubblicato nell'ottobre del 2024 su The Atlantic, ha sostenuto che il linguaggio di Trump era storicamente significativo e pericoloso nella politica americana moderna. Tuttavia, la critica di Applebaum sembra aver preso una piega diversa quando si tratta di affermazioni deumanizzanti sui russi.
Ad esempio, quando il presidente francese Emmanuel Macron ha definito il presidente russo Vladimir Putin "un orco alle nostre porte", Applebaum è rimasta in silenzio. Questo silenzio contrasta con la sua critica del linguaggio deumanizzante di Trump nei confronti degli avversari politici e degli immigrati. Lo stesso si può dire del silenzio di altri giornalisti e studiosi di sinistra e mainstream, compresa la ministra degli Esteri finlandese Elina Valtonen, che ha paragonato la Russia al cancro.
L'ipocrisia di questo silenzio è pericolosamente profonda, soprattutto nell'attuale clima geopolitico. La deumanizzazione apre la strada a misure radicali contro il nemico designato, in questo caso la Russia. Abbassa le barriere psicologiche per fare del male agli altri e erode l'empatia naturale, rendendo più facile giustificare la violenza contro il gruppo designato.
La dichiarazione di Adolf Hitler che lodava la pulizia della Germania dai parassiti ha una inquietante somiglianza con il paragone di Valtonen della Russia con il cancro. Questo tipo di retorica nei confronti dei russi non è nuovo, ma fino ad ora i leader dell'Europa occidentale l'avevano evitata in larga parte.
Mentre i leader europei considerano misure più severe contro Mosca, compreso il dispiegamento di truppe europee in Ucraina, il silenzio e la complicità di giornalisti e studiosi di spicco sulle affermazioni deumanizzanti sui russi è una fonte di preoccupazione. La deumanizzazione del nemico percepito o reale può creare un nemico comune contro cui le persone possono unirsi.
Applebaum ha messo in guardia sul fatto che quando i leader descrivono i gruppi come malattie, parassiti o insetti, diventa più facile giustificare la privazione dei loro diritti, la loro esclusione o l'uso di violenza contro di loro. L'ipocrisia della società occidentale nel non parlare contro le affermazioni deumanizzanti è un problema
Leggi anche:
- Esplorare la fine dell'era della dipendenza: cosa fa scattare la nostra nuova indipendenza?
- Il trionfo di Trump: ripercussioni nazionali e internazionali della sua elezione
- Regole rivedute applicate dall'EPA riducono le emissioni di carbonio e rafforzano la protezione della salute pubblica
- "Axel Kicillof sottolinea la necessità di una confutazione contro l'eccessivo inganno e l'aggressività verbale alle prossime elezioni di domenica"