I pazienti con bassi redditi potrebbero avere difficoltà ad accedere all'assistenza medica per porre fine alla vita prematura
In uno studio innovativo condotto da Eldar Shafir, professore di psicologia e affari pubblici alla Scuola di Affari Pubblici e Internazionali di Princeton, e da un team di ricercatori dell'Ospedale Sunnybrook in Ontario, è stata esplorata l'associazione tra il status socioeconomico e l'aiuto medico nel morire (AMD).
Lo studio, intitolato "Associazione tra il status socioeconomico e l'aiuto medico nel morire: un'analisi caso-controllo", è stato pubblicato su British Medical Journal Open (BMJ Open) il 30 aprile. La ricerca ha identificato i pazienti ospedalieri di età superiore ai 65 anni in Ontario, Canada, tra giugno 2016 e 2019 che avevano ricevuto cure palliative nell'ultimo mese di vita. Tra i 50.096 pazienti, 920 hanno ricevuto l'aiuto medico nel morire.
I risultati dello studio hanno rivelato una disparità nell'AMD, con solo il 1,5% dei pazienti a basso reddito che ne hanno usufruito, rispetto al 2,4% dei pazienti ad alto reddito. Questa disparità si è mantenuta costante in diversi sottogruppi di pazienti, tra cui età, sesso, luogo di residenza, tipo di cancro, utilizzo dei servizi sanitari e fragilità generale.
I ricercatori sospettano che la differenza nelle cure dei pazienti possa essere influenzata da fattori oltre alle capacità finanziarie, principalmente l'interazione tra medico e paziente. I pazienti a basso reddito potrebbero sentirsi meno attrezzati per fare richiesta delle cure e per esprimere la loro insoddisfazione. Inoltre, i clinici possono cadere nella "fallacia della pelle dura", ovvero la percezione dannosa che le persone a basso reddito sono abituate alle difficoltà e quindi meno colpite da esse.
In modo interessante, la disparità si è riprodotta anche tra i pazienti trattati dallo stesso medico responsabile. Questo risultato conferma i risultati di studi precedenti in altri paesi riguardo alla relazione tra l'aiuto medico nel morire e lo status socioeconomico dei pazienti. Ad esempio, in paesi come gli Stati Uniti, i Paesi Bassi, la Svizzera e il Belgio, le persone che hanno ricevuto l'AMD o i loro equivalenti tendevano ad essere altamente istruite, finanziariamente sicure o vivere in quartieri ricchi.
I risultati dello studio possono aiutare a promuovere una maggiore comunicazione e coinvolgimento tra paziente e clinico. Capendo e affrontando le potenziali disparità nell'AMD, i clinici possono mirare a fornire cure equitative a tutti i pazienti, indipendentemente dal loro status socioeconomico.
È importante notare che i limiti dello studio, come le misure
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