I negoziati internazionali su un trattato globale sulle materie plastiche sono falliti, lasciando il futuro della gestione dei rifiuti di plastica incerto.
La recente sessione delle trattative per un trattato globale sulla plastica, tenutasi a Ginevra, ha attirato oltre 2.600 partecipanti, tra cui 1.400 delegati di 183 paesi. L'obiettivo principale della sessione era raggiungere un accordo sul testo finale del trattato e identificare le questioni pendenti per ulteriori lavori. Tuttavia, i negoziati si sono conclusi senza un consenso.
Il dissidio fondamentale nei negoziati ruota attorno a due gruppi con visioni contrastanti. Un gruppo, composto da circa 100 nazioni, sostiene una significativa riduzione della produzione di plastica come passo cruciale per affrontare efficacemente la crisi. D'altra parte, un secondo gruppo, che include paesi principali produttori di petrolio come l'Arabia Saudita e la Russia, sostiene che le plastiche, derivate dai combustibili fossili, sono cruciali per i loro futuri piani economici, particolarmente mentre il mondo si sta spostando lontano dai veicoli a benzina e diesel.
La risoluzione per il trattato globale sulla plastica è stata adottata all'Assemblea dell'ONU per l'Ambiente a marzo 2022, avviando il processo del Comitato Intergovernativo di Negoziazione (INC). L'obiettivo di questo processo è creare un strumento vincolante a livello internazionale per affrontare la pollution delle plastiche, inclusa quella nell'ambiente marino.
I negoziati hanno coinvolto quattro gruppi di contatto che si occupano di aree chiave come la progettazione delle plastiche, i limiti di produzione e il finanziamento. Durante la sessione di Ginevra, il Presidente ha pubblicato una Proposta di Testo e una Proposta di Testo Rivisto, ma non si è raggiunto un consenso.
Nazioni come la Cina, l'Arabia Saudita e la Russia hanno sostenuto approcci che favoriscono la gestione dei rifiuti rispetto ai controlli sulla produzione vincolanti, sostenendo effettivamente le capacità di produzione di plastiche nonostante partecipino ai negoziati del trattato finalizzati a ridurre la pollution delle plastiche.
Virginia Janssens, Direttore Generale di Plastics Europe, ha espresso delusione per l'incapacità di raggiungere un accordo globale vincolante sulla pollution delle plastiche a Ginevra. Ha invitato tutti gli stati membri dell'ONU a riprendere gli sforzi multilaterali il prima possibile, sottolineando la necessità di misure che promuovano la produzione e il consumo sostenibili, la gestione efficace dei rifiuti e una transizione equa verso un'economia circolare.
L'impasse nei negoziati di Ginevra ha lasciato incerto il futuro del trattato, in attesa della programmazione di una sessione ripresa. Senza uno sforzo globale coordinato, la crisi delle plastiche continuerà a peggiorare, minacciando gli ecosistemi, la salute umana e la stessa stabilità del nostro ambiente.
La produzione di plastiche è strettamente legata all'industria dei combustibili fossili, contribuendo alle emissioni di gas serra e peggiorando il cambiamento climatico. I rifiuti di plastica permeano ogni angolo del globo, con conseguenze devastanti per la vita marina e potenziali effetti sulla salute a lungo termine per gli esseri umani, inclusi quelli trovati nel nostro cibo, acqua e nell'aria che respiriamo.
L'industria delle plastiche sta chiedendo agli stati membri di utilizzare i prossimi round di trattative per raggiungere un consenso globale e creare politiche che aiuteranno a contrastare la pollution delle plastiche. Le sessioni precedenti del comitato si sono tenute a Punta del Este (2022), Parigi (2023), Nairobi (2023) e Ottawa (2024). Un accordo internazionale vincolante è essenziale per creare un quadro globale unificato che vada oltre gli impegni volontari, fissando obiettivi vincolanti per la riduzione della produzione di plastiche, standardizzando i processi di riciclo e garantendo la responsabilità in tutto il ciclo di vita delle plastiche.
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