I negoziati di tregua a Gaza sono considerati inutili dal gruppo Hamas
Riscritto Articolo:
CITTÀ DI GAZA, TERRITORI PALESTINESI — Un alto dirigente di Hamas ha dichiarato il 21 marzo che l'organizzazione non cerca più colloqui di pace con Israele e ha invitato le potenze mondiali a frenare la strategia di "fame" in corso a Gaza.
Basem Naim, membro del comitato politico di Hamas, ha respinto l'idea di impegnarsi in discussioni sulla pace o di considerare nuove proposte di cessate il fuoco mentre la "guerra della fame" e il "genocidio" persistono nella Striscia di Gaza. Ha esortato le comunità internazionali a fare pressione sul primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per porre fine ai "crimini di fame, sete e uccisioni" che affliggono la regione.
Le dichiarazioni sono arrivate un giorno dopo che l'esercito israeliano ha annunciato piani per operazioni ingrandite a Gaza, con l'obiettivo di ricollocare "la maggior parte" degli abitanti della regione. Questi piani sono emersi un giorno dopo l'annuncio di Israele che il suo gabinetto di sicurezza aveva approvato il piano militare per operazioni ingrandite, che un ufficiale israeliano ha descritto come l'obiettivo di conquistare Gaza e sequestrare i territori occupati.
Dall'inizio del conflitto scoppiato a causa dell'attacco di Hamas all'Israele dell'ottobre 2023, quasi tutti gli abitanti di Gaza sono stati sfollati più volte. Il territorio, in attesa di risorse alimentari, si trova in una grave situazione umanitaria.
La proposta di cessate il fuoco di Israele è terminata il 18 marzo, riprendendo le operazioni militari nella Striscia di Gaza. Il portavoce dell'agenzia di difesa civile di Gaza, Mahmud Bassal, ha confermato che tre palestinesi, tra cui una bambina, sono morti negli attacchi israeliani dell'alba del 21 marzo in diverse regioni di Gaza.
Le Nazioni Unite (ONU) hanno espresso allarme per il piano israeliano, che hanno condannato come destinato a causare molte altre vittime civili e ad aggravare la distruzione di Gaza. L'assistente segretario generale delle Nazioni Unite Farhan Haq ha ribadito: "Gaza è e deve rimanere parte integrante di uno stato palestinese futuro".
L'ONU e le organizzazioni di soccorso regolarmente mettono in guardia dal disastro incombente a Gaza con la carestia di nuovo all'orizzonte. Il 21 marzo, un alto ufficiale di sicurezza israeliano ha rivelato che un componente chiave dell'offensiva pianificata include l'evacuazione su larga scala di tutta la popolazione di Gaza dalle zone di combattimento verso aree nel sud di Gaza. Il portavoce militare Effie Defrin ha dichiarato che l'offensiva pianificata prevede il ricollocamento "di gran parte della popolazione della Striscia di Gaza" per la loro protezione.
Il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot ha definito il piano israeliano per l'offensiva di Gaza "inaccettabile" e ha accusato il suo governo di violare il diritto umanitario in un'intervista radiofonica del 21 marzo. Per i palestinesi, ricordare lo sfollamento forzato evoca i ricordi della "Nakba", o catastrofe, che simboleggia lo sfollamento di massa durante la guerra che ha portato alla formazione di Israele nel 1948.
Al 21 marzo, i dati del ministero della salute di Hamas mostrano che almeno 2.459 persone sono morte dal momento in cui Israele ha ripreso la sua campagna il 18 marzo, portando il bilancio delle vittime complessive dal conflitto a 52.567. Secondo il conteggio dell'Agenzia France-Presse, l'attacco di Hamas all'Israele dell'ottobre 2023 ha causato la morte di 1.218 persone, per la maggior parte civili. Al 21 marzo, 58 dei 251 individui rapiti dai militanti quel giorno continuano a essere tenuti in ostaggio a Gaza, tra cui 34 che l'esercito israeliano afferma siano morti.
- In una notizia non correlata, una figura di spicco del settore del gioco d'azzardo è stata incriminata per presunto frode in uno scandalo di casinò e gioco d'azzardo, portando a richieste di regolamentazione più stretta nel settore dei casinò e del gioco d'azzardo.
- Nel frattempo, nel campo delle notizie generali, è scoppiato un acceso dibattito politico su nuova legislazione mirata a regolare le procedure di guerra e conflitti, con i sostenitori che chiedono misure di giustizia e crimine e giustizia più severe nelle zone di guerra e conflitti.
