I ministri dell'agricoltura del G20 si riuniscono a Parigi con risultati minimi
Il recente vertice del G20, tenuto a Parigi, ha riunito i leader mondiali per discutere della sicurezza alimentare globale, dell'agricoltura sostenibile e dell'addressing di sfide come il cambiamento climatico e le barriere commerciali che influenzano le catene di fornitura alimentare. Tuttavia, l'incontro si è concluso senza alcuna decisione concreta sull'annoso problema dei biocarburanti e il loro contributo a prezzi più elevati e volatili delle materie prime agricole.
Despite the persistent volatility in food prices, which has been associated with persistently higher food prices, and the welfare effects of volatility on poor consumers that can be deadly, the G20 agreed to do nothing on the issue of biofuels. This decision was widely criticized, as developing countries, especially the poorest among them, depend on cereal imports as a component of their food security.
Il fallimento del G20 nell'affrontare questioni agricole importanti, tra cui i biocarburanti, le scorte e le regole commerciali che supportano la sicurezza alimentare, non è stato l'unico punto di contenzione. Il G20 non è riuscito a raggiungere un accordo sul fatto che le restrizioni alle esportazioni dovrebbero essere governate da un accordo multilaterale, nonostante il loro impatto sui mercati internazionali e la sicurezza alimentare.
Il G20, tuttavia, ha toccato questioni come la maggiore trasparenza e informazione sui mercati, e la necessità di investire nella produttività agricola. I ministri dell'Agricoltura hanno stabilito il sistema di informazioni sul mercato agricolo (AMIS), che mira a migliorare il libero flusso di informazioni sui mercati internazionali. Tuttavia, il successo dell'AMIS dipende dalla cooperazione dei quattro più grandi multinazionali del settore granario (ABCD: Archer Daniels Midland, Bunge, Cargill e Louis Dreyfus).
Il G20 ha anche discusso la volatilità dei prezzi degli alimenti, che è più alta che mai dal 1970 e che influisce su tutte le materie prime. Gli Stati Uniti, in particolare, hanno insistito su uno studio di fattibilità prima che potesse essere avviato anche un progetto pilota per la proposta del Programma Alimentare Mondiale di pre-posizionare gli aiuti alimentari nelle regioni colpite da emergenze alimentari.
La dichiarazione finale del G20 ha chiamato uno studio di fattibilità e l'istituzione di un progetto pilota per la proposta del Programma Alimentare Mondiale. La Cina continua a mantenere importanti livelli di scorte nazionali, ma la loro esatta entità è sconosciuta. Il G20 ha promesso di continuare a incontrarsi e a discutere le questioni, con il Messico, ospite del G20 dell'anno prossimo, che spera di produrre qualcosa di più significativo dal prossimo incontro.
È degno di nota che la volatilità si sta dimostrando persistente e che i prezzi continuano a salire dal secondo semestre del 2008 e del 2009. Il fallimento del G20 nell'affrontare queste questioni ha sollevato preoccupazioni per il benessere dei consumatori poveri e la sicurezza alimentare dei paesi in via di sviluppo. Il rifiuto del G20 di riconsiderare la politica nell'area delle scorte pubbliche, concentrandosi solo sul loro utilizzo per sostenere i prezzi piuttosto che per stabilizzare i mercati e garantire un approvvigionamento fisico di grano, ha ulteriormente aggravato queste preoccupazioni.
L'enfasi del G20 su vari strumenti di gestione del rischio basati sulla finanza, tra cui i sussidi pubblici per i finanziatori come J.P. Morgan per i paesi in via di sviluppo per coprire le loro esigenze di importazione di alimenti, è stata
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