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I leader dei BRICS condannano il protezionismo e la coercizione tariffaria

I leader del BRICS criticano il protezionismo economico e la coercizione tariffaria in una riunione virtuale, affrontando un conflitto commerciale dannoso con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante l'evento.

I leader dei paesi del BRICS criticano il protezionismo e l'estorsione doganale
I leader dei paesi del BRICS criticano il protezionismo e l'estorsione doganale

I leader dei BRICS condannano il protezionismo e la coercizione tariffaria

Il vertice virtuale dei BRICS, che riunisce le principali economie emergenti, si è tenuto questa settimana, con i leader che hanno discusso di una vasta gamma di questioni, tra cui le tensioni commerciali e le sfide geopolitiche.

La sentenza imminente nel processo in Brasile contro l'ex presidente Jair Bolsonaro, accusato di aver tramato un colpo di stato, è stata uno dei temi all'ordine del giorno. Nel frattempo, le tensioni tra gli Stati Uniti e la Cina, che hanno portato a dazi ritorsivi che hanno raggiunto le tre cifre all'inizio di quest'anno prima di essere ridotti nuovamente, sono state anch'esse un punto di discussione.

In una importante novità, il presidente cinese Xi Jinping ha chiamato per il rispetto del sistema di commercio multilaterale con l'Organizzazione Mondiale del Commercio al suo centro e per il rifiuto di tutte le forme di protezionismo. Xi ha sottolineato la necessità di promuovere un'economia globale aperta e di raggiungere risultati vincenti attraverso l'apertura.

Il comportamento da "bullo" degli Stati Uniti è stato criticato dal presidente russo Vladimir Putin, che ha partecipato alla riunione pochi giorni dopo aver incontrato Xi Jinping, Kim Jong Un e Narendra Modi in Cina. Le osservazioni di Putin sono arrivate dopo il dispiegamento di navi e aerei statunitensi in un'operazione antidroga nei Caraibi, che ha suscitato timori di un'invasione in Venezuela.

Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha detto ai suoi omologhi dei BRICS che le azioni unilaterali sui dazi stanno contribuendo a un ambiente sempre più protezionista che rappresenta una difficoltà per il Sud globale. Il ministro degli Esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar ha espresso sentimenti simili, chiamando per un commercio sostenibile e sostenendo che l'aumento delle barriere e la complicazione delle transazioni non aiuterà.

Il gruppo dei BRICS, composto da Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa, rappresenta quasi il 40% del PIL globale e quasi la metà della popolazione mondiale. I membri sono tra le economie più colpite da ciò che il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha definito "ricatto sui dazi" e "pratiche commerciali ingiustificate e illegali".

Lula ha denunciato un'accumulazione di forze militari statunitensi nei Caraibi alla riunione dei BRICS, sostenendo che aggiunge un fattore di tensione. Ha anche criticato il "ricatto sui dazi" come mezzo per conquistare i mercati e interferire negli affari interni.

I risultati delle ricerche non forniscono informazioni su quali stati, oltre al Brasile, abbiano partecipato alla conferenza virtuale avviata dal presidente Luiz Inacio Lula da Silva. Altri paesi che partecipano alla riunione dei BRICS includono Indonesia, Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti.

Trump ha imposto una tassa del 30% sulle importazioni sudafricane, la più alta in

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