I costi del petrolio aumentano a seguito della decisione dell' OPEC+ di aumentare moderatamente la produzione
In un movimento che potrebbe potenzialmente disturbare i flussi di greggio, OPEC+ ha annunciato lunedì un modesto aumento della produzione, con otto membri principali, tra cui l'Arabia Saudita e la Russia, che aumentano gradualmente la produzione a partire dal 6 settembre 2025. L'aumento totale ammonta a 1,65 milioni di barili al giorno, segnando un'inversione dei precedenti tagli come parte di una strategia per riacquistare quote di mercato.
Questa decisione arriva dopo che OPEC+ ha aumentato la produzione dal mese di aprile, dopo anni di tagli per sostenere il mercato del greggio. L'aumento è stato inferiore alle aspettative di alcuni analisti, il che potrebbe aver contribuito alla reazione mista del mercato.
Il livello di produzione più elevato potrebbe includere barili già presenti sul mercato, secondo gli analisti. Ciò suggerisce che l'impatto immediato dell'aumento potrebbe essere meno significativo di quanto suggeriscano i numeri grezzi.
Reuters ha riferito in precedenza che i membri di OPEC+ stavano valutando un altro aumento, una mossa che è stata accolta con aspettative nel mercato. Tuttavia, l'aumento effettivo per ottobre è molto inferiore rispetto a quelli dei mesi precedenti di settembre, agosto, luglio e giugno.
La decisione di OPEC+ di prioritizzare le quote di mercato rispetto ai prezzi è stata notata da Claudio Galimberti, chief economist di Rystad Energy. Ha dichiarato che l'Arabia Saudita e i suoi alleati hanno segnalato un cambio di rotta con questa strategia.
Il movimento arriva in un contesto di tensioni geopolitiche, con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump pronto ad imporre sanzioni aggiuntive alla Russia. L'impatto potenziale di queste sanzioni sui flussi di greggio è un'incertezza significativa nel mercato.
Nel frattempo, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrerà i leader europei individualmente lunedì e martedì per discutere il conflitto in Ucraina, un altro fattore che potrebbe influire sui prezzi del greggio.
Il fine settimana ha visto la Russia lanciare il più grande attacco aereo della guerra in Ucraina, causando danni nel centro di Kyiv e uccidendo almeno quattro persone, secondo le autorità ucraine. Questo peggioramento del conflitto aggiunge un altro strato di incertezza al mercato del greggio.
Despite these uncertainties, the Brent crude price climbed 57 cents on Monday, reaching $66.07 a barrel. US West Texas Intermediate crude also rose, reaching $62.33 a barrel on Monday.
Looking ahead, Goldman Sachs expects a slightly larger oil surplus in the Northern Hemisphere winter months. This is due to supply upgrades in the Americas outweighing a downgrade to Russian supply and stronger global demand. Goldman Sachs left its Brent/WTI price forecast unchanged for 2025 and projected the 2026 average at $56/$52 a barrel.
Saudi Arabia's decision to cut the official selling price for the Arab Light crude it sells to Asia a day after the OPEC+ output hike is another factor to watch. This move could indicate that Saudi Arabia is looking to maintain its market share, even in the face of increased production from other OPEC+ members.
In summary, while OPEC+ has opted for a modest output hike, the market remains uncertain due to geopolitical tensions and the potential impact of US sanctions on Russia. The immediate impact of the increase may be less significant than the raw numbers suggest, but the long-term implications could be more profound.