I continui cambiamenti politici in Europa in Romania: l'eliminazione legale del carbone e il sussidio alle energie rinnovabili
Romania sì sta imbarcando in una significativa transizione energetica, con il governo che annuncia piani per modernizzare il proprio sistema energetico riducendo le emissioni di gas serra. La Commissione Europea ha concesso a Romania un ulteriore 1,38 miliardi di euro per sostenere questa transizione.
Il governo ha codificato i propri piani per l'uscita dal carbone, con l'obiettivo di chiudere definitivamente le centrali elettriche a carbone entro il 2030. Tuttavia, c'è la possibilità che le unitá delle centrali elettriche a carbone Rovinari 3 e Turceni 7, per un totale di 660 MW, possano essere posticipate al 2032. Il gabinetto del Primo Ministro Nicolae Ciucă ha deciso di non smantellare queste centrali, ma di tenerle in stand-by.
Come parte di questa transizione, Romania sta utilizzando i fondi dell'UE per costruire nuovi parchi solari e nuove centrali a gas. Una delle centrali a gas previste è una centrale da 850 MW a Ișalnița. Inoltre, i fondi dell'UE sono stati impegnati per costruire una nuova centrale a ciclo combinato a gas da 475 MW all'interno del complesso della centrale a carbone di Turceni.
Nel campo dell'energia nucleare, Romania sta facendo progressi con un accordo firmato a novembre 2021 tra la società di stato Nuclearelectrica e gli Stati Uniti. Questo accordo aiuterà a finanziare la costruzione di un reattore nucleare modulare a bassa potenza (SMR) da 462 MW composto da sei unitá. Il costruttore di questo SMR è NuScale, con sede negli Stati Uniti. In modo interessante, Nuclearelectrica ha selezionato il sito di una vecchia centrale elettrica a carbone a Doiceşti per l'installazione del primo SMR in Romania, in Europa e nel mondo.
Per affrontare le preoccupazioni dei lavoratori del settore del carbone interessati, il governo ha pianificato sovvenzioni per l'acquisto di sistemi fotovoltaici. Questi sistemi, con una capacità di 3 kW a 5 kW ciascuno, possono essere costruiti sui tetti delle case familiari. Inoltre, la Romania sta procedendo con l'asta di altre centrali elettriche a carbone chiuse per la riqualificazione.
La nuova legge sulla decarbonizzazione stabilisce che le nuove capacità di gas fossile e nucleare devono essere online entro il 2030 man mano che le centrali elettriche a carbone vengono chiuse. Questa legge contiene anche misure contraventionali e penali per i produttori che non rispettano i suoi termini.
Inoltre, la Romania sta investendo nelle fonti energetiche rinnovabili. I fondi dell'UE aiuteranno a pagare per la costruzione di 8 parchi fotovoltaici con una capacità di 725 MW sui depositi di scorie delle sue miniere di carbone e sui luoghi coperti di cenere e scorie delle sue centrali elettriche a carbone. Questa nuova energia solare ridurra l'impronta di carbonio del distretto di Gorj, la regione più intensiva di CO2 del paese.
Nel 2020, il carbone rappresentava tra il 15% e il 20% della capacità installata totale della Romania e il 17% della sua generazione di elettricità. Man mano che il paese si avvicina ai suoi obiettivi del 2030, è chiaro che la Romania è impegnata in un approccio bilanciato verso la sostenibilità, combinando fonti energetiche tradizionali con quelle rinnovabili per garantire una transizione energetica fluida ed efficiente. La responsabilità per la costruzione di nuove centrali elettriche a gas e nucleari è
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