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Gli Stati Uniti rifiutano l'ingresso degli inviati palestinesi delle Nazioni Unite

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Stati Uniti rigettano i visti per i rappresentanti palestinesi dell'ONU
Stati Uniti rigettano i visti per i rappresentanti palestinesi dell'ONU

Gli Stati Uniti rifiutano l'ingresso degli inviati palestinesi delle Nazioni Unite

Gli Stati Uniti hanno annunciato che negheranno i visti ai membri dell'Autorità Palestinese per partecipare all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite del prossimo mese. Questa decisione arriva in un momento di tensione e conflitto persistente tra gli Stati Uniti, Israele e l'Autorità Palestinese.

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha annunciato la decisione in una dichiarazione, insistendo sul fatto che sta rispettando l'accordo permettendo alla missione palestinese all'ONU di rimanere. La ragione data per questa decisione è che l'Autorità Palestinese non ha rispettato i suoi impegni e ha minato le prospettive di pace.

Israele, che si oppone fermamente a uno stato palestinese, ha cercato di assimilare l'Autorità Palestinese basata nella Cisgiordania con il rivale Hamas. Questa decisione degli Stati Uniti si allinea ulteriormente con la posizione del governo israeliano, poiché attualmente combatte una guerra contro il gruppo militante palestinese Hamas nella Striscia di Gaza.

L'Autorità Palestinese ha chiesto agli Stati Uniti di revocare la loro decisione, sostenendo che questa contraddice il diritto internazionale e l'accordo di sede dell'ONU. Il presidente palestinese Mahmoud Abbas, che aveva pianificato di partecipare alla riunione dell'ONU, secondo l'ambasciatore palestinese all'ONU, non ha ancora commentato pubblicamente la questione.

Il portavoce dell'ONU Stephane Dujarric ha espresso la speranza che la questione del visto per i rappresentanti dell'Autorità Palestinese all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite verrà risolta. Nel frattempo, la Francia sta guidando una spinta per riconoscere uno stato palestinese all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con il presidente francese Emmanuel Macron che sostiene una spinta in avanti nel processo di pace a causa dell'offensiva israeliana senza sosta a Gaza.

Il Canada, l'Australia e il Regno Unito hanno annunciato le loro intenzioni di riconoscere uno stato palestinese, con il Regno Unito che lo condiziona a un cessate il fuoco a Gaza. Tuttavia, l'azione degli Stati Uniti è stata accolta con critiche da altri settori. Gli attivisti hanno fatto appello agli Stati Uniti per negare i visti ai leader dei paesi con gravi violazioni dei diritti umani, ma i loro appelli vengono quasi sempre respinti.

La tensione tra gli Stati Uniti e i palestinesi è aumentata ulteriormente quando l'amministrazione Trump ha accusato i palestinesi di "lawfare" per aver fatto ricorso ai tribunali internazionali per presentare le loro rimostranze contro Israele. Nel 1988, l'Assemblea Generale si è riunita a Ginevra, in Svizzera, invece che a New York per ascoltare il leader allora della PLO Yasser Arafat dopo che gli Stati Uniti hanno rifiutato di permettergli di entrare a New York.

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha ringraziato l'amministrazione Trump per questa decisione sui social media, mentre gli Stati Uniti pianificano di partecipare all'Assemblea Generale e di tenere un discorso, nonostante la loro amministrazione abbia notevolmente ridotto i rapporti con l'ONU e altre istituzioni internazionali.

Questa decisione degli Stati Uniti è probabile che abbia importanti conseguenze per il conflitto in corso nel Medio Oriente e per il futuro del processo di pace. Man mano che la situazione continua a evolversi, rimane da vedere come altre nazioni reagiranno e cosa riserva il futuro per l'Autorità Palestinese e Israele.

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