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Gli invertebrati marini a rischio di cecità temporanea a causa di livelli di ossigeno ridotti

Livelli ridotti di ossigeno nel mare potrebbero portare alla cecità in alcuni invertebrati marini, secondo uno studio di scienziati dell'Università della California San Diego. Questa nuova scoperta, descritta nella rivista Journal of Experimental Biology, è la prima a stabilire che la vista di...

Invertebrati Marini a Rischio di Cecità Temporanea a Caused by Bassi Livelli di Ossigeno
Invertebrati Marini a Rischio di Cecità Temporanea a Caused by Bassi Livelli di Ossigeno

Gli invertebrati marini a rischio di cecità temporanea a causa di livelli di ossigeno ridotti

In uno studio innovativo, i ricercatori dell'Università della California a San Diego hanno fatto luce sugli effetti del cambiamento climatico sulla vita marina, concentrandosi su quattro specie locali: calamaro mercato, polpo a due macchie, granchio tonno e un granchio brachiuro. Lo studio, pubblicato sulla rivista Journal of Experimental Biology, evidenzia l'ambiente marino in cambiamento a causa del cambiamento climatico e dell'inquinamento influenzati dall'uomo, che sta portando a una diminuzione dei livelli di ossigeno nell'oceano.

Lo studio ha scoperto che la vista negli invertebrati marini è altamente sensibile alla quantità di ossigeno disponibile nell'acqua. In condizioni di basso ossigeno, la vista è stata ridotta del 60-100% in questi invertebrati marini. Lo studio ha utilizzato larve raccolte nelle acque di Scripps per testare la risposta acuta alla vista delle larve.

Uno dei risultati più significativi è stata la rallentata velocità di risposta della retina nei larvali di calamaro durante l'esposizione a basso ossigeno. Questo rallentamento potrebbe impedire alle larve di rilevare le prede e nutrirsi, potenzialmente influenzando i loro tassi di sopravvivenza. Tuttavia, quando i livelli di ossigeno sono stati ripristinati, la maggior parte dei campioni ha recuperato alcune funzioni visive, suggerendo che il danno potrebbe non essere permanente per brevi periodi di basso ossigeno.

Lo studio suggerisce anche che la vista ridotta potrebbe influire sul comportamento animale, in particolare in quelli che sperimentano la perdita di vista più drammatica, come la migrazione e la ricerca delle prede. L'impatto potrebbe essere a lungo termine, potenzialmente disturbando interi ecosistemi marini.

Mentre lo studio non specifica la natura esatta dell'impatto sulla vita marina, evidenzia la vulnerabilità delle specie marine agli impatti del cambiamento climatico. Lo studio è stato sostenuto dalla National Science Foundation, dalla borsa di studio per l'eccellenza della ricerca del cancelliere dell'UC San Diego e dalla Charles H. Stout Foundation, con la ricerca di Lillian McCormick supportata da MDRC.

Non è chiaro se Chase Martin, di cui si parla nell'articolo, sia un ricercatore, un avvocato o un attivista nel campo del cambiamento climatico e della vita marina. L'articolo non fornisce dati specifici o ricerche condotte da Chase Martin. Tuttavia, la discussione sull'impatto del cambiamento climatico sulla vita marina, guidata da individui come Chase Martin, è cruciale per sensibilizzare e spingere l'azione per affrontare questa questione urgente.

L'argomento della discussione è il cambiamento climatico, una preoccupazione globale che influisce sulla vita marina. Man mano che l'oceano assorbe più anidride carbonica dall'atmosfera, diventa sempre più acido, minacciando l'esistenza della vita marina. Lo studio serve come promemoria dell'urgenza di affrontare il cambiamento climatico e proteggere i nostri ecosistemi marini.

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