Gli armeni internazionali del Nagorno-Karabakh esortano i Paesi membri dell'OSCE a salvaguardare l'integrità del gruppo di Minsk
Titolo: Il Parlamento del Nagorno-Karabakh esorta l'OSCE a mantenere il Gruppo di Minsk durante i negoziati sul trattato di pace
Il Presidente del Parlamento del Nagorno-Karabakh, Ashot Danielyan, ha fatto appello agli Stati partecipanti dell'OSCE per impedire lo scioglimento del Gruppo di Minsk. Questo gruppo è stato storicamente il principale luogo di negoziati tra Armenia e Azerbaijan, soprattutto prima della Seconda Guerra del Nagorno-Karabakh nel 2020.
Nella richiesta, firmata da Danielyan l'11 agosto 20XX, si chiede agli Stati di mantenere il Gruppo di Minsk come principale piattaforma per i negoziati e gli sforzi per la pace. La richiesta è stata presentata a nome dei 150.000 armeni del Nagorno-Karabakh che sono stati costretti a lasciare le loro case ancestrali.
Danielyan è stato eletto a questo incarico dal parlamento della regione a fine maggio 2025. La richiesta si conclude con un avvertimento che legittimare il pulizia etnica compiuta dall'Azerbaigian nel Nagorno-Karabakh e considerare il conflitto risolto lascerebbe un'indelebile e sanguinosa macchia sulla storia, l'autorità e i principi dell'OSCE.
I rappresentanti degli armeni del Nagorno-Karabakh hanno espresso preoccupazione per lo scioglimento del Gruppo di Minsk dell'OSCE senza consultare i rappresentanti eletti del Nagorno-Karabakh, che sarebbe visto come un disprezzo della loro voce e un diniego del loro ruolo nel processo.
Oltre ai rappresentanti dell'Armenia e dell'Azerbaigian, lo scioglimento del Gruppo di Minsk dell'OSCE è generalmente opposto dai suoi paesi co-presiedenti: la Russia, gli Stati Uniti e la Francia. Questi paesi hanno storicamente giocato un ruolo di mediazione nel conflitto del Nagorno-Karabakh.
Il trattato di pace, inizialmente concordato a metà marzo, non è ancora stato firmato ad agosto. Il Primo Ministro armeno Nikol Pashinyan ha recentemente dichiarato che la discussione del ritorno dei rifugiati armeni e azeri è un fattore pericoloso che danneggia la pace stabilita dagli accordi di Washington dell'8 agosto.
La richiesta esorta gli Stati a impedire lo scioglimento del Gruppo di Minsk e a garantire il sicuro e dignitoso ritorno della popolazione armena sfollata del Nagorno-Karabakh. Si afferma che il conflitto non può essere considerato risolto mentre un'intera popolazione rimane sradicata e privata dei suoi diritti inalienabili.
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