Fonti di riduzione dell'ozono e misure attuali per affrontarle
Lo strato di ozono, spesso chiamato gli occhiali della Terra, ci protegge dalle radiazioni ultraviolette dannose. Secondo il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (PNUA), lo strato di ozono potrebbe ripararsi entro il 2050, a condizione che la produzione di CFC si riduca come previsto. Questa previsione ottimistica deriva dal successo del Protocollo di Montreal, un accordo firmato nel 1987 da 24 paesi per ridurre la produzione di CFC a livello mondiale.
I CFC, principale causa dello smantellamento dello strato di ozono, vengono comunemente utilizzati in refrigeranti e spray aerosol. Dopo aver raggiunto il picco nel 2000, la produzione di CFC ha iniziato a diminuire e ora è vietata in gran parte dei paesi. Tuttavia, il commercio illegale di CFC persiste, perpetuando l'emissione di questi chimici dannosi nell'atmosfera.
Lo smantellamento dello strato di ozono è più acuto sull'Antartide, con un'area di oltre nove milioni di chilometri quadrati interessata nel 2004. Le aree a rischio maggiore per lo smantellamento dell'ozono includono l'Australia, l'America del Nord e l'Europa.
Mentre il Protocollo di Montreal è stato efficace nel ridurre la produzione di CFC, non controlla sostanze come il bromuro di n-propil o il halon-1202. La presenza di halon-1202 nell'atmosfera è aumentata di cinque volte dal tardo degli anni '70 e nuovi chimici come il bromuro di n-propil potrebbero contribuire significativamente allo smantellamento dell'ozono.
Le organizzazioni ambientali, tra cui Amici della Terra Canada, sono preoccupate per queste nuove sostanze. Beatrice Olivastri, CEO di Amici della Terra Canada, esorta i governi a smettere di allentare la legislazione per un totale divieto di queste sostanze. Lei suggerisce che un impegno aggressivo è necessario per un recupero precoce dello strato di ozono.
Tuttavia, Mario Molina, il professore del MIT che ha scoperto il problema dello smantellamento dell'ozono dai CFC negli anni '70, crede che attualmente non ci sia un problema significativo con le nuove sostanze. Egli nota che i CFC persistono nell'atmosfera e distruggono le molecole di ozono più velocemente di quanto possano rigenerarsi, rendendoli una preoccupazione più immediata.
Il Protocollo di Montreal può essere contattato all'indirizzo www.undp.org/seed/eap/montreal, e il Programma Azione Ozone delle Nazioni Unite può essere contattato all'indirizzo www.unep.org/temi/atmosfera. Per ulteriori informazioni su Amici della Terra Canada, visita www.foecanada.org o chiama al (613) 241-0085.
In conclusione, mentre lo strato di ozono è sulla strada della guarigione, la minaccia di nuove sostanze come il bromuro di n-propil e il halon-1202, che non sono controllate dal Protocollo di Montreal, potrebbe ritardare significativamente
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