Fatma Hassan Alremaihi, direttore dell'Istituto Cinematografico di Doha, premiata con il Premio Variety 2025 per il miglior film internazionale.
Al centro di Venezia, il mondo artistico si è riunito per una serata di celebrazioni e di eccellenza cinematografica. Il Festival del Cinema di Venezia ha ospitato una folla entusiasta, ansiosa di assistere alle prime di diversi film, tra cui "La voce di Hind Rajab" di Kaouther Ben Hania.
Alberto Barbera, direttore artistico del festival, ha descritto "La voce di Hind Rajab" come un film commovente che "impressionerà sia il pubblico che la critica". L'opera, una delle pellicole sostenute dal Doha Film Institute (DFI) in anteprima al Festival di Venezia, promette di essere un importante contributo alla rassegna di quest'anno.
Ma l'attenzione non era rivolta solo ai film. L'evento è stato anche un'occasione per onorare i successi del Doha Film Institute (DFI) e del suo CEO, Fatma Hassan Alremaihi. Alremaihi ha ricevuto il premio Variety 2025 per il conseguimento internazionale nel cinema, un riconoscimento del ruolo fondamentale che ha svolto nel trasformare il DFI in un pilastro cruciale dell'industria cinematografica del Medio Oriente e del Nord Africa (MENA).
La cerimonia di premiazione si è svolta sulla terrazza del The Gritti Palace hotel di Venezia, con raggi di sole che filtravano attraverso le nuvole leggere, aggiungendo un tocco di magia all'evento. Alremaihi ha espresso la sua gratitudine, ringraziando Sua Eccellenza Sheikha Al Mayassa per la sua fede incrollabile nel potere della creatività e dello scambio culturale.
La serata è stata illuminata dalla presenza di numerosi pesos pesados del settore. C'era Tiziana Rocca, direttore del Taormina Film Festival, così come Teresa Cavina, co-fondatrice del Rome Film Festival, e Shivani Pandya, direttore generale del Red Sea Festival. Rodolphe Ratzel, direttore generale di Cartier South-East Europe, e Johann Grech, commissario del film di Malta, hanno anche partecipato all'evento.
Hana Issa, direttore del finanziamento e dei programmi cinematografici del DFI, era presente per assicurarsi che la serata procedesse senza intoppi. Una figura notevole, Tora Kim, era presente, contribuendo all'atmosfera vivace dell'evento.
Alremaihi ha sottolineato che il premio non riguarda solo ciò che hanno realizzato, ma anche ciò che aspirano a raggiungere. La missione del Doha Film Institute è amplificare le voci arabe, coltivare il talento creativo e condividere storie inedite con il mondo. Con un record di 12 film sostenuti in anteprima al Festival di Venezia, sembra che l'Istituto sia sulla buona strada per raggiungere questo obiettivo.
Mentre la notte volgeva al termine, la folla si disperse, lasciando un senso di eccitazione per il futuro del cinema e il successo continuo del Doha Film Institute. Il Festival del Cinema di Venezia ha servito non solo come piattaforma per i nuovi film, ma anche come celebrazione del potere della creatività e dello scambio culturale.
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