Facebook propone modifiche alle pratiche di lettura delle notizie
In un audace tentativo di resistere all'influenza pubblicitaria di Facebook, è stata formata un'alleanza pubblicitaria denominata Allianz Pangea. L'alleanza, fondata inizialmente da cinque riviste non specificate, mira a mantenere il controllo sui propri annunci e a trattare condizioni equo con il colosso dei social media.
Il Guardian, uno dei membri fondatori, ha suggerito che le pubblicazioni dovrebbero collaborare per trattare con Facebook, una strategia che sembra stia guadagnando popolarità tra gli editori. Ciò avviene mentre Facebook corteggia le organizzazioni informative per visualizzare il loro contenuto direttamente sulla rete, offrendo loro una piattaforma per raggiungere 823 milioni di lettori.
Il partenariato mediatico di Facebook con la NFL lo scorso anno, che ha presentato clip sponsorizzati, sottolinea il significativo potere contrattuale del colosso dei social media. Tuttavia, l'alleanza, che include Il Guardian, Reuters, CNN, The Economist e il Financial Times, sta facendo progressi. Il loro sistema pubblicitario programmatico offre ai marchi l'accesso a oltre 110 milioni di lettori, collocandoli al quarto posto a livello globale per la portata del pubblico, dietro a LinkedIn.
Il sistema pubblicitario programmatico dell'alleanza è progettato per competere efficacemente. Edward Kim, analista di SimpleReach, sottolinea l'importanza di minimizzare i tempi di caricamento, affermando che anche piccoli aumenti possono influire drasticamente sul traffico. Facebook sta apparentemente lavorando su modi per ridurre il tempo di caricamento tra il proprio sito e le fonti esterne.
Iniziative simili all'Allianz Pangea stanno emergendo in tutta l'Europa. Ad esempio, La Place Media, un collettivo programmatico francese con 250 editori, ha aumentato del 70% i CPM per le impressioni sopra la piega nel suo secondo anno.
Man mano che le pubblicazioni, comprese Il Times, trovano sempre più difficile cavarsela da sole, l'alleanza offre una soluzione promettente. Il New York Times, National Geographic e BuzzFeed sono i primi partner in questa iniziativa, stabilendo un precedente per altri editori che si uniscono per sfidare la supremazia pubblicitaria di Facebook.