Esplorazione spaziale: specie di pipistrelli possono aiutare l'uomo a dormire durante i viaggi orbitali
In uno studio innovativo pubblicato di recente sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, un team guidato da Gerald Kerth dell'Università di Greifswald in Germania ha gettato luce sul misterioso mondo dell'ibernazione. Lo studio ha confrontato il comportamento dei globuli rossi nei pipistrelli noccoluto, nei pipistrelli fruttivori egiziani e negli esseri umani a tre diverse temperature: 37 gradi Celsius, 23 gradi Celsius e 10 gradi Celsius.
I ricercatori hanno scoperto differenze significative nel comportamento dei globuli rossi nei pipistrelli e negli esseri umani quando fa freddo. Con la diminuzione della temperatura, i globuli rossi dei pipistrelli sono diventati significativamente più spessi in relazione alla loro rigidità, mentre quelli umani non lo sono stati. Questa scoperta potrebbe avere importanti implicazioni per il futuro dei viaggi spaziali, in particolare per le missioni su Marte.
I pipistrelli noccoluto, diffusi in tutta l'Europa, l'Asia e il Nord Africa, entrano in ibernazione durante l'inverno, permettendo ai mammiferi di sopravvivere a temperature fino a -7 gradi Celsius. I pipistrelli fruttivori egiziani, d'altra parte, potrebbero aver conservato l'adattamento cellulare di un antenato, anche se non lo usano più per l'ibernazione.
Gli autori dello studio, tra cui il biologo molecolare Marcus Krüger, ipotizzano che le cellule più resistenti dei pipistrelli potrebbero aumentare l'assunzione e la distribuzione dell'ossigeno in tutto il corpo durante l'ibernazione. Questo potrebbe essere una possibile soluzione ai problemi unici presentati dal viaggio di 21 mesi su Marte, come mantenere le persone in buona salute durante un così lungo viaggio spaziale.
Tuttavia, gli esseri umani non possono ibernarsi a causa di motivi come la difficoltà di accumulare abbastanza grasso, funzionare a bassi livelli di energia o sopravvivere a un brusco calo della temperatura corporea. Rimangono domande su come indurre l'ibernazione negli esseri umani, se sia possibile attraverso l'accumulo di grasso, la privazione del cibo o il supporto farmacologico, e se un tipo di farmaco possa istruire le cellule umane a diventare più spesse in proporzione alla loro rigidità prima di entrare in uno stato di torpor.
Mikkael A. Sekeres, un ematologo, nota che lo studio ha implicazioni per il fatto che gli esseri umani potrebbero entrare in uno stato di torpor per periodi prolungati. Sekeres scherza che lo studio potrebbe portare a un risultato migliore di quello degli astronauti della serie di film Alien.
NASA prevede di inviare astronauti su Marte negli anni '30. Anche se non sono stati identificati specifici ricercatori che lavorano per alterare le cellule del sangue umano per consentire l'ibernazione per le missioni su Marte nei risultati della ricerca forniti, lo studio è uno dei tanti piccoli pezzi del puzzle sulla via dell'ibernazione umana. Rimangono molte importanti domande senza risposta, ma lo studio rappresenta un significativo passo avanti nella comprensione della biologia dell'ibernazione e delle sue potenziali applicazioni per i viaggi spaziali.
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