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Dolcificanti artificiali associati a un rapido deterioramento mentale

Il consumo di quantità sostanziali di specifici edulcoranti artificiali potrebbe accelerare un calo della memoria e della funzione cognitiva nel corso di un periodo di otto anni, secondo un'analisi completa che ha coinvolto circa 13.000 adulti.

Edulcoranti artificiali legati al decadimento cognitivo accelerato
Edulcoranti artificiali legati al decadimento cognitivo accelerato

Dolcificanti artificiali associati a un rapido deterioramento mentale

In uno studio innovativo pubblicato sulla rivista Neurology, i ricercatori guidati da Claudia Kimie Suemoto hanno scoperto un possibile legame tra il consumo di certi edulcoranti artificiali e un declino più rapido della cognizione globale, in particolare nei domini della memoria e della fluidità verbale.

Lo studio longitudinale osservazionale, sostenuto dal Ministero della Salute brasiliano, dal Ministero della Scienza, della Tecnologia e dell'Innovazione e dal Consiglio Nazionale per lo Sviluppo Scientifico e Tecnologico, ha seguito i dipendenti pubblici di età superiore ai 35 anni per otto anni. I ricercatori hanno utilizzato un Questionario sulla Frequenza degli Alimenti per calcolare il consumo di sette edulcoranti a basso e zero contenuto calorico: aspartame, saccarina, acesulfame K, eritritolo, sorbitolo, xilitolo e tagatosa.

Lo studio ha rilevato che il consumo di questi edulcoranti era associato a un tasso accelerato di declino cognitivo. In particolare, tra i partecipanti di età inferiore ai 60 anni, il consumo di edulcoranti a basso e zero contenuto calorico combinati nei terzili più alti era associato a un declino più rapido nella fluidità verbale e nella cognizione globale. Interessantemente, lo studio ha notato che questa associazione non è stata osservata nei partecipanti di età pari o superiore a 60 anni.

Inoltre, lo studio ha rilevato che il consumo di edulcoranti a basso e zero contenuto calorico combinati era associato a un declino più rapido della memoria e della cognizione globale nei partecipanti con diabete. Per i partecipanti senza diabete, l'associazione è stata osservata nella fluidità verbale e nella cognizione globale.

È importante notare che lo studio aveva alcune limitazioni. Queste includono i dati dietetici auto-riportati, il bias di selezione per l'attrito e il possibile confondimento residuo dalle co-occorrenti abitudini di salute.

Nonostante queste limitazioni, lo studio suggerisce la possibilità di danni a lungo termine dal consumo di edulcoranti a basso e zero contenuto calorico, in particolare gli edulcoranti artificiali a basso e zero contenuto calorico e gli zuccheri alcolici, sulla funzione cognitiva.

Lo studio non ha trovato un legame tra il consumo di questi edulcoranti e il declino cognitivo per la tagatosa, un edulcorante naturale. Sono state menzionate come alternative potenziali naturali come la purea di mele, il miele, lo sciroppo d'acero e lo zucchero di cocco, ma non sono state studiate direttamente nella ricerca.

Alla luce di questi risultati, è fondamentale che gli individui valutino gli eventuali effetti a lungo termine degli edulcoranti artificiali sulla loro salute cognitiva. Sono necessari ulteriori studi per confermare questi risultati e per esplorare gli effetti degli edulcoranti naturali e degli altri sostituti dello zucchero.

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