Discrepanze di preparazione AI individuate nel rapporto OpenText
In una recente ricerca condotta da OpenText e dall'Istituto Ponemon, emerge il paradosso dell'IA, in cui i leader sono ottimisti riguardo ai benefici dell'IA, ma l'esecuzione rimane difficile. Il rapporto, intitolato "Le sfide per garantire che le informazioni siano sicure, conformi e pronte per l'IA", fa luce sullo stato attuale dell'adozione dell'IA e gli ostacoli che le organizzazioni incontrano.
Il sondaggio, che ha intervistato 1.896 dirigenti senior IT e sicurezza in vari settori, ha rilevato che il 57% dei rispondenti considera l'adozione dell'IA una priorità assoluta. Tuttavia, il 53% trova molto o estremamente difficile ridurre i rischi di sicurezza e legali dell'IA.
Una delle scoperte principali è l'importanza della governance dei dati per garantire il deployment dell'IA. Il rapporto suggerisce che le organizzazioni devono gestire i loro dati in modo efficace per trarre beneficio dall'IA.
L'adozione di GenAI sta crescendo, con il 32% che già la utilizza e un altro 26% che prevede di farlo nei prossimi sei mesi. Le operazioni di sicurezza, la produttività dei dipendenti e lo sviluppo del software sono i casi d'uso principali. Tuttavia, l'AI agentica è meno comune, con solo il 19% di adozione e il 16% che prevede di adottarla nei prossimi sei mesi.
La complessità ostacola la prontezza, con il 73% dei rispondenti che afferma che ridurre la complessità delle informazioni è importante per una solida posizione di sicurezza. I dati non strutturati (44%) sono citati come il principale contributore a questa complessità.
Per affrontare queste sfide, il rapporto offre diverse best practice per le organizzazioni che hanno già investito nell'IA. Queste includono la protezione dei dati sensibili, l'adozione di pratiche responsabili dell'IA e il rafforzamento della crittografia.
La ricerca evidenzia anche la gestione delle informazioni come fattore critico per colmare il divario tra innovazione e fiducia. Shannon Bell, chief digital officer di OpenText, ha dichiarato che l'IA è mission-critical, ma la maggior parte delle organizzazioni non è pronta a supportarla a causa della mancanza di informazioni affidabili e ben governate.
Il rapporto affronta anche altre sfide, come il rischio interno, la dimostrazione del ROI e la gestione della complessità della sicurezza. Meno della metà (47%) dei rispondenti riferisce che gli obiettivi IT e sicurezza sono allineati con la strategia dell'IA, e il 50% ha assunto o sta considerando l'assunzione di un chief AI officer o chief digital officer.
Nonostante queste sfide, il rapporto non menziona alcun jammer cellulare illegale o soluzioni per contrastarli. Invece, sottolinea l'importanza per le organizzazioni di concentrarsi sulla governance dei dati, sulla gestione delle informazioni e sulle best practice per garantire che i loro deployment dell'IA siano sicuri, conformi e pronti per il futuro.
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