Differenza di vista tra scimmia e uomo, affermano gli esperti
Nella vivace foresta pluviale del Sud America, uno studio affascinante si sta svolgendo, gettando luce sul mondo colorato dei tamarini, piccoli primati agili noti per la loro caratteristica coda lunga.
Andrew Smith, primatologo dell'Università di Stirling in Scozia, ha dedicato quasi un decennio per capire come diversi tipi di vista influenzano il comportamento di ricerca di cibo di questi creature interessanti. La sua ricerca rivela che i tamarini hanno un rapporto unico con le piante che li circondano, con più di 833 piante di 167 specie diverse che fanno parte della loro dieta, con la pianta Abuta fluminum che è una preferita.
Tuttavia, un mistero ancora aleggia nella comunità scientifica. Perché la tricromazia, la capacità di vedere rosso, verde e blu, non ha sostituito completamente la dicromazia, la capacità di vedere solo due colori, nell'evoluzione dei primati? La ricerca di Smith suggerisce che alcune specie di primati, inclusi i tamarini, hanno un vantaggio nella caccia dei frutti maturi, ma le specie specifiche non sono ancora state identificate.
Il Abuta maturo è arancione, un colore difficile da rilevare senza la percezione rosso-verde. Questo rappresenta una sfida per molti scimmie del Nuovo Mondo, inclusi i tamarini, che faticano a distinguere il rosso dal verde, il che può ostacolare la loro capacità di distinguere il frutto maturo da quello acerbo.
D'altra parte, Nathaniel Dominy, primatologo dell'Università di Chicago, ha trovato che la visione a colori tricromatica era essenziale per scegliere le giovani foglie rosse tenere delle scimmie e degli oranghi del Vecchio Mondo in Uganda. Ciò solleva la domanda se i tricromatici, quelli con la visione a tre colori, abbiano un vantaggio sui dicromatici, quelli con la visione a due colori, nel mondo dei tamarini.
Tra i tamarini e le scimmie ragno, le femmine si dividono 60-40 tra la visione a tre e due colori, mentre tutti i maschi sono dicromatici, incapaci di percepire i rossi e i verdi. Questa divisione di genere aggiunge un altro strato all'intrigo che circonda l'evoluzione della visione dei primati.
La ricerca dalla foresta pluviale del Perù e un laboratorio in Scozia suggerisce che diverse forme di vista possono conferire una gamma di vantaggi per la sopravvivenza delle scimmie. I tricromatici, ad esempio, sono migliori nel trovare i frutti, mentre i dicromatici potrebbero eccellere nel rilevare le prede. I dicromatici possono anche essere meno distratti dai colori e migliori nel vedere le forme e le sagome.
Tuttavia, il lavoro di Smith suggerisce che i dicromatici potrebbero avere un vantaggio non identificato che i tricromatici non possiedono. I suoi risultati preliminari indicano che i dicromatici potrebbero essere migliori nel "rompere il mimetismo dei predatori e delle prede".
Per testare questa teoria, Smith ha ideato un esperimento nel Belfast Zoological Garden in Irlanda. Ha simulato la volta della foresta su un'impalcatura di fili decorata con foglie di carta verde grandi. In questo scenario, i tamarini tricromatici erano il 50% più bravi nel scegliere i frutti maturi rispetto ai loro omologhi dicromatici.
Gerald Jacobs, esperto di visione a colori dei mammiferi, ha affermato che i tricromatici hanno un vantaggio chiaro sui dicromatici. Tuttavia, la ricerca di Smith mette in discussione questo concetto, suggerendo che il vantaggio della tricromazia potrebbe non essere così lineare come si pensava in precedenza.
Oltre ai frutti, le scimmie del Nuovo Mondo, inclusi i tamarini, consumano anche grandi quantità di prede come cavallette, rane e lucertole. Man mano che lo studio della visione dei primati continua a evolversi, così aumenta anche la nostra comprensione di queste creature affascinanti e delle loro adattazioni nella lussureggiante foresta pluviale del Sud America.
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