Dieter Reiter ha dichiarato il 2015 un "momento luminoso"
Nel 2015, Monaco di Baviera, in Germania, è diventata un faro di solidarietà e integrazione di successo accogliendo migliaia di rifugiati siriani. Il sindaco della città all'epoca, Dieter Reiter, ancora oggi membro del Partito Socialdemocratico (SPD), considera questo evento un "momento di gloria" per la città.
Dieci anni fa, la Stazione Centrale di Monaco di Baviera era un hub animato, che accoglieva i rifugiati a braccia aperte. Reiter, che è stato un sostenitore fermo dell'immigrazione da allora, ricorda che nessuno sapeva allora per quanto tempo la questione dei rifugiati li avrebbe occupati. Tuttavia, ha percepito un "brontolio" a Monaco di Baviera, sentendo che la forza economica della città giocava un ruolo nella distribuzione dei rifugiati.
Reiter sottolinea la necessità degli immigrati in vari settori, come i ristoranti e la sanità. Ritiene che l'assenza di immigrati potrebbe portare alla chiusura degli ospedali e delle case di riposo municipali, una conseguenza potenziale che ritiene valga la pena evitare. La necessità degli immigrati è un tema ricorrente nei suoi discorsi, con lui che sottolinea che la loro presenza è cruciale per il funzionamento dei servizi municipali.
Despite the economic strength of Munich, Reiter's perspective on migration does not seem to be influenced by it. He cannot understand the debate about an upper limit for migration: "There is no upper limit for humanity." This stance remains consistent over time, with Reiter repeating his statement from ten years ago: there is still no upper limit for humanity regarding migration.
The debate about an upper limit for migration is not supported by Reiter. He believes the whole world noticed the successful handling of the refugee situation in Munich, with people in Munich not thinking it was wrong to accept Syrian refugees, as shown by their response to the Ukraine refugee crisis.
Reiter is proud of the administration and people of Munich for their response to the refugee crisis. He stresses that division in society was not an issue during the crisis, with Munich displaying a strong sense of solidarity and successful integration efforts. He reiterates that the "moment of glory" was not of the city but of the society of the city.
Looking back, Reiter sees 2015 as a "stellar moment" for Munich’s welcoming approach to refugees. He doesn't know any restaurateur who says: "They should all go home." Instead, he suggests that a municipality that is not as economically strong but has plenty of space could take in more refugees than before.
In conclusion, Dieter Reiter continues to champion the importance of immigration and solidarity in Munich, viewing it as a crucial aspect for the city's economic and social well-being. His unwavering stance on the issue serves as a reminder of the city's commitment to inclusivity and humanity.
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