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Conflitto a Gaza: Personalità dei social media diffondono propaganda israeliana
Conflitto a Gaza: Personalità dei social media diffondono propaganda israeliana

Conflitto a Gaza: Personali dei social media promuovono informazioni filo-israeliane

In un tentativo di presentare la propria narrazione che contrasta le accuse di una crisi umanitaria a Gaza, il governo israeliano ha lanciato una campagna di comunicazione internazionale senza precedenti. La campagna, che mira ad invitare 5.000 personalità da tutto il mondo, comprende influencer, giornalisti, atleti e altre figure pubbliche.

A capo di questa campagna c'è Marwan, un influencer israeliano con 243.000 follower su Instagram, che è stato ingaggiato per documentare gli eventi a Gaza. L'esercito israeliano fornisce queste informazioni agli influencer e organizza visite a Kerem Shalom, il punto di attraversamento tra Israele e Gaza, per la stampa e gli influencer.

Da mesi si stanno accumulando pile di aiuti umanitari a Kerem Shalom, ma i camion per la distribuzione lasciano solo in piccole quantità, secondo i resoconti. Il governo israeliano afferma che la lentezza nella distribuzione è dovuta al rifiuto dell-ONU di distribuire gli aiuti. Tuttavia, le Nazioni Unite accusano Israele di controlli eccessivi, strade non sicure e accesso limitato a Kerem Shalom, che allegedly ostacolano le distribuzioni.

Le Nazioni Unite hanno dichiarato lo stato di carestia nella metà settentrionale della Striscia di Gaza alla fine di agosto. Questa dichiarazione, insieme ai continui disaccordi tra Israele e le Nazioni Unite sull'embargo degli aiuti a Gaza, ha spinto il governo israeliano ad agire. L'obiettivo della campagna è migliorare l'immagine internazionale di Israele e far ricadere la responsabilità sull-ONU e scagionare l'esercito israeliano.

Juliette Poissonnier, giornalista di France Télévisions a Gerusalemme, suggerisce che le visite organizzate dall'esercito sono un'operazione di comunicazione mirata a raggiungere questo obiettivo. Gli influencer che partecipano alla campagna condividono le informazioni che vedono senza presentare altri punti di vista, potenzialmente intensificando le operazioni di comunicazione riguardo all'embargo degli aiuti a Gaza.

Il Ministero degli Affari Esteri israeliano ha sbloccato 40 milioni di dollari per questa campagna di comunicazione internazionale. Il successo della campagna nel migliorare l'immagine internazionale di Israele rimane da vedere, ma fa parte di un sforzo più ampio per affrontare le critiche e i problemi di percezione legati alla gestione di Israele della situazione a Gaza.

La campagna è incentrata su Gaza e si rivolge a un pubblico specifico, comprese le persone che utilizzano i social media internazionali, i leader dell'opinione pubblica, i sostenitori di Israele (compresi i sostenitori di Trump MAGA negli Stati Uniti) e il pubblico globale a cui Israele intende presentare la propria narrazione. Se questa strategia riuscirà a modificare la percezione globale della situazione a Gaza, rimane da vedere.

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