Casa d'asta sotto fuoco per vendere teschi di Benin appartenenti a scienziati
Titolo: Protesto internazionale contro l'asta di De Zwaan ad Amsterdam per la vendita di un teschio del Benin
In una importante novità, un gruppo internazionale di 200 scienziati e esperti in opere d'arte rubate ha espresso il proprio dissenso per la vendita di un teschio appartenente a un membro del popolo Fon del Benin da parte della casa d'aste di Amsterdam De Zwaan.
I manifestanti, tra cui studiosi di università di Berlino, Benin e Camerun, credono che il teschio potrebbe essere stato rubato da un santuario ancestrale. In una lettera inviata a De Zwaan, hanno chiesto alla casa d'aste di rimuovere qualsiasi "teschi e parti del corpo di persone africane" da qualsiasi asta corrente o futura.
Il teschio, descritto come un "oggetto di potere", è stato venduto per €800 all'asta. Tuttavia, De Zwaan non ha fornito alcuna informazione sulla protesta o sull'origine del teschio.
Il esperto olandese di opere d'arte rubate Jos van Beurden, che ha firmato la lettera, ha dichiarato che la casa d'aste non può essere ritenuta legalmente responsabile, ma che "dal punto di vista morale" non è più accettabile commerciare in resti umani che molto probabilmente sono stati saccheggiati durante l'epoca coloniale.
Van Beurden trova sorprendente che poco venga fatto per prevenire il commercio di resti umani. Ha osservato che la flora e la fauna sono meglio protette delle persone.
I manifestanti argomentano che la vendita di tali oggetti va contro i riti funebri dei paesi dell'Africa occidentale. Credono che il teschio potrebbe essere stato rubato da un santuario ancestrale e sostengono che se un teschio con piume e conchiglie fosse portato attraverso la dogana, sarebbe fermato a causa dell'illegalità dell'importazione di piume e conchiglie indigene, non del teschio in sé.
De Zwaan, una casa d'aste specializzata in arte tribale, non ha commentato l'origine del teschio o la protesta. Il sito web di De Zwaan menziona la sua specializzazione in arte tribale, un contesto rilevante per la casa d'aste.
Il Parool ha citato la lettera dicendo che la casa d'aste dovrebbe rimuovere qualsiasi oggetto del genere. La protesta contro De Zwaan è un promemoria netto del dibattito in corso sul commercio di manufatti culturali, in particolare quelli con origini contestate.
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