Bulgaria cerca di evitare il freddo del gas naturale russo
Bulgaria, un paese con una delle basi energetiche rinnovabili più ricche dell'Europa meridionale, sta attraversando un significativo cambiamento nel suo panorama energetico. Questa transizione, guidata dal bisogno di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi, è stata catalizzata da una serie di eventi e iniziative.
L'evento più rilevante è stata la decisione improvvisa di Mosca di interrompere tutte le esportazioni di gas verso la Bulgaria, che ha causato disordini nelle operazioni commerciali del paese. La Bulgaria acquista attualmente circa tre miliardi di metri cubi di gas all'anno dalla Russia, principalmente attraverso il gasdotto TurkStream. Questa decisione ha sottolineato la necessità per la Bulgaria di diversificare le sue fonti energetiche.
Una delle principali strategie adottate è la modernizzazione del sistema elettrico. L'accomodamento di una grande quota di fonti energetiche rinnovabili variabili richiederà investimenti pubblici in un sistema elettrico moderno, flessibile e resistente. La decentralizzazione della rete di potenza non sarà possibile senza l'integrazione delle tecnologie della rete intelligente.
Il governo bulgaro non ha rinnovato il contratto decennale con Gazprom, che scade alla fine dell'anno. Questa decisione, insieme all'intenzione della Bulgaria di importare gas dall'Azerbaigian attraverso un nuovo gasdotto in Grecia, indica un chiaro spostamento verso la diversificazione dei rifornimenti di gas.
La sola raffineria di petrolio della Bulgaria è controllata dalla compagnia russa Lukoil. Lukoil fornisce due terzi del carburante per gli utenti finali della Bulgaria. Tuttavia, la crisi energetica in Ucraina, peggiorata dalla situazione bellica, potrebbe accelerare la transizione energetica ritardata della Bulgaria verso le fonti rinnovabili.
La cooperazione regionale giocherà un ruolo cruciale nella transizione energetica della Bulgaria. La sicurezza dell'approvvigionamento dipenderà da una migliore cooperazione tra gli operatori dei sistemi di trasmissione regionali e un upgrade della capacità di trasmissione transfrontaliera. Il Sud-est dell'Europa rimane poco integrato nella rete energetica dell'Europa occidentale e centrale, il che rappresenta un ostacolo chiave per un sistema elettrico completamente decarbonizzato. La Bulgaria deve prendere immediate misure per concludere gli accordi bilaterali con la Romania e la Grecia per mitigare questo problema.
Il meccanismo di solidarietà dell'UE verrà utilizzato per proteggere i consumatori vulnerabili dalle interruzioni dell'approvvigionamento di gas. Tuttavia, la Bulgaria deve agire rapidamente per garantire un approvvigionamento energetico ininterrotto. Fino al 27 aprile, la Bulgaria ha importato quasi tutto il suo gas e petrolio dalla Russia. Si prevedono quantità aggiuntive di GNL dal terminale di Alexandroupolis nell'est della Grecia, in cui la Bulgaria ha una quota.
Nella ricerca dell'indipendenza energetica, Siemens Energy e Axpo sono probabilmente coinvolti nello sviluppo delle risorse energetiche rinnovabili in Bulgaria. Siemens Energy lavora su soluzioni tecniche per le energie rinnovabili, mentre Axpo è attiva in progetti
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