Aumento delle emissioni di moda rapida a causa della domanda dei consumatori, in contrasto con le promesse di sostenibilità
Per contrastare il cambiamento climatico e ridurre le emissioni, banche globali e fondi specializzati focalizzati sul clima hanno impegnato un totale di dieci milioni di dollari USA per le soluzioni climatiche nell'industria tessile tra il 2020 e il 2030. Questa iniziativa rappresenta un passo significativo per affrontare la pressante questione dell'impronta di carbonio della moda.
L'industria tessile, in particolare nei paesi asiatici come Bangladesh, Cina, Vietnam e Cambogia, è responsabile di circa il 65% della produzione globale di abbigliamento. Un fatto preoccupante è che più della metà delle emissioni di abbigliamento avviene in fase upstream, nei processi intensivi di combustibili fossili di lavaggio, tintura e finitura nei mulini tessili asiatici.
Per limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5 gradi Celsius, le emissioni assolute della moda devono essere ridotte da 0,944 gigatonnellate a 0,489 gigatonnellate nei prossimi cinque anni. Questo obiettivo ambizioso richiede sforzi congiunti da parte di tutti gli stakeholder del settore.
Una delle marche in prima linea è H&M. In Bangladesh, stanno sostenendo l'esplorazione di nuove tecnologie come l'energia eolica e i pannelli solari montati su strutture acquatiche. H&M sta inoltre testando gli acquisti diretti di elettricità da produttori di energia rinnovabile in Vietnam.
Tuttavia, la partecipazione delle marche negli investimenti di decarbonizzazione è stata scarsa, con solo l'1% delle marche che ha intrapreso investimenti condivisi con i propri fornitori. Ciò rappresenta una sfida, poiché la maggior parte di queste azioni dovrebbe avvenire nelle fabbriche tessili, ma i fornitori hanno poche risorse disponibili per gli investimenti di decarbonizzazione.
Il finanziamento potrebbe provenire dalle banche o dai fondi specializzati. HSBC offre prestiti agevolati per progetti a basse emissioni di carbonio, e il Fashion for Good Fund dell'AII prevede di raccogliere 10 milioni di dollari da sette principali finanziatori entro il 2030 per soluzioni climatiche accessibili per i produttori.
Gli investimenti a basse emissioni di carbonio possono avere periodi di restituzione lunghi fino a 15 anni, e i fornitori che effettuano questi investimenti avrebbero bisogno di impegni a lungo termine da parte delle marche. Queste azioni potrebbero fornire risparmi energetici dal 5% al 18% e, con investimenti più costosi, potrebbero ridurre dell'80% l'uso energetico del settore.
La domanda mondiale di fast fashion ha portato a un aumento del 7,5% delle emissioni di gas serra nel 2023 rispetto all'anno precedente. Le marche si impegnano a ridurre l'intensità delle loro emissioni, ma man mano che crescono, queste marche emettono più gas serra. I produttori di abbigliamento possono ridurre le emissioni di carbonio e ridurre l'uso energetico sostituendo i boiler a combustione fossile con boiler elettrici a fonti rinnovabili, installando pannelli solari sui tetti e implementando piccole misure di efficienza.
Despite these challenges, there are encouraging signs. The Apparel Impact Institute (AII) reported a 7.5% increase in emissions in 2023. However, since making their pledges for decarbonisation, 40% of brands have seen their emissions grow in absolute terms. This highlights the need for more concrete action and long-term commitments from brands and suppliers alike.
The story was published with permission from Thomson Reuters Foundation, focusing on humanitarian news, climate change, and more. The article mentions tags such as coal, consumer products, emissions, energy intensity, factories, investment, jobs, regulation, renewable energy, solar, supply chain, textiles, and energy transition. The regions covered include Bangladesh, Cambodia, China, Global, India, Singapore, and Vietnam.
The increase in emissions by the Singapore-based fast-fashion giant Shein Group in 2024, with a growth of 18%, is a stark reminder of the urgency required to address the issue. China and India's textile mills still rely heavily on boilers fired by coal, contributing to emissions.
The SDGs (Sustainable Development Goals) addressed in this article include Energy (SDG 7), Economic growth (SDG 8), Infrastructure (SDG 9), Cities (SDG 11), Consumption (SDG 12), Peace (SDG 16), and Partnerships (SDG 17). By working together, we can create a more sustainable and eco-friendly textile industry, contributing to a better and more sustainable future for all.
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