Ansiatezza di intimità e di amore, unite a visioni erotiche nei sogni
Nel mondo del cinema norvegese, Dag Johan Haugerud, sceneggiatore e regista, ha lasciato il segno con la sua ultima trilogia sulle relazioni. Il capitolo finale, intitolato "Sogni", ha recentemente vinto il prestigioso Orso d'Oro alla Berlinale.
Il film ruota intorno a una studentessa di 17 anni, Johanne (Ella Øverbye), che intraprende una relazione intima e sensuale con la sua insegnante francese, Johanna (Selome Emnetu). Tuttavia, questa connessione inaspettata non è priva di complessità e conseguenze.
Il confronto tra il nome dell'insegnante e quello della protagonista, entrambi Johanna, serve come sottile promemoria del difficile percorso di Johanne nel gestire i suoi sentimenti e proteggersi dalle possibili accuse. La sua passione risuona non solo con la madre e la nonna, ma suscita anche rimpianti per gli amori mai vissuti.
Il film offre molto più di una semplice storia d'amore; esplora gli ostacoli e gli eccessi della società, utilizzando Oslo come sfondo per la sua narrazione visiva. Panorami della città sono presenti anche nei prossimi film 'Sesso' e 'Amore', che esplorano esperienze omosessuali e avventure erotiche.
Lo stile di scrittura di Haugerud rispecchia le complesse emozioni di una personalità in espansione, essendo completo e delicato, confuso e fatale. Un gentile e ironico scherno dei pregiudizi viene inserito attraverso i personaggi di Karin e Kristin, accompagnato da dialoghi felici e grotteschi.
In una conversazione tra Karin e Kristin nel bosco, si discutono Flashdance, la correttezza politica e la medicalizzazione psicoanalitica degli eventi naturali.
La relazione tra Johanne e Johanna viene poi registrata nel diario di Johanne, un elemento importante della trama. Dopo lo shock iniziale, la nonna di Johanne, Karin (Anne Marit Jacobsen), e sua madre, Kristin (Ane Dahl Torp), leggono il diario di Johanne e apprezzano il talento, l'onestà e il coraggio della scrittura.
Il film presenta anche una concessione onirica su una scala metallica verticale dove i desideri repressi di Karin prendono vita, servendo come metafora per il risveglio delle emozioni represse.
"Sogni" esplora come l'amore, il sesso e i desideri entrano nel nostro mondo contemporaneo, suggerendo che anche la libertà sessuale mitica del Nord Europa è ancora un affare umano. Il film è un'analisi stimolante delle complessità delle relazioni e delle emozioni umane, offrendo una nuova prospettiva sull'amore e il desiderio nell'era moderna.
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